Horror psicologico: il protagonista perde lentamente il senso della ragione e impazzisce. Dallo stile macabro e pauroso, in prima persona, il protagonista viveva una vita normale quando iniziò a vedere cose inquietanti e decise di rivolgersi a un dottore.
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 31.12.2024 o 13:24
Tipologia dell'esercizio: Tema
Aggiunto: 31.12.2024 o 12:11

Riepilogo:
Un giovane di Torino vive esperienze spettrali nel suo appartamento, scoprendo un culto oscuro e lottando per la propria sanità e sopravvivenza. ??️
Vivo in un piccolo appartamento nel centro di Torino, un luogo che fino a poco tempo fa consideravo un rifugio sicuro dai rumori e dallo stress della vita moderna. Ero un giovane adulto qualunque, con una routine che ben conoscevo: lavoro, amici, qualche serata in relax e un amore per la lettura di romanzi gialli. Tuttavia, tutto è cambiato quando ho iniziato a intravedere figure spettrali e macabre che sembravano emergere dalle ombre del mio appartamento. All'inizio pensai che fosse solo frutto della stanchezza; le interminabili giornate lavorative spesso lasciavano una coda di visioni strane che si dissipavano dopo una buona notte di sonno.
La situazione, però, degenerò rapidamente. Non si trattava più di immagini fugaci; sentivo voci sussurrare il mio nome nel cuore della notte, ombre che si allungavano in sagome fuori dai contorni del reale, lasciando un traccia di paura impossibile da ignorare. Scossi la testa, cercando di scrollarmi di dosso quel senso di irrealtà che sembrava soffocarmi, ma più cercavo di convincermi che era tutto nella mia mente, più quelle figure diventavano tangibili, quasi volessero agguantarmi.
In preda al panico, e non avendo nessun altro a cui rivolgermi, decisi di consultare un medico. Il dottore mi accolse nel suo studio sterile e rassicurante, ascoltando con pazienza il mio racconto spezzato e ansioso. Dopo un lungo silenzio pensieroso, mi diagnosticò una forma di schizofrenia, prescrivendomi un trattamento farmacologico e una serie di sedute terapeutiche. Una parte di me si sentì sollevata: dopotutto, avere un nome per il mio stato e un percorso di cura da seguire sembrava un faro di speranza attraverso quella nebbia di angoscia.
Tuttavia, più assumevo i farmaci, più quelle visioni si intensificavano, come se il tentativo di soffocarle le rinvigorisse. Cominciai a dubitare della mia sanità mentale, sentendomi intrappolato in un incubo da cui non riuscivo a svegliarmi. Ma un dettaglio, piccolo ma determinante, iniziò a tormentarmi: le figure che vedevo spesso portavano i segni di persone morte in circostanze misteriose a Torino, dettagli che scoprivo leggendo articoli sui giornali locali. Come avrei potuto conoscere quei dettagli se fossero solo illusioni? Ne parlai al medico, ma lui attribuì tutto a fantasie e coincidenze, consigliandomi di intensificare la terapia.
Con il tempo, un pattern iniziò a delinearsi; quelle apparizioni non si limitavano a spaventarmi, sembravano comunicare qualcosa, toccando ricordi nascosti e frammenti di eventi passati che non riuscivo a identificare. Fu in un momento di inspiegabile lucidità che mi resi conto di un fatto sconvolgente: quelle figure non erano proiezioni della mia mente malata, bensì entità che cercavano disperatamente di rivelarmi una verità terribile. Non ero impazzito; riuscivo a vedere quel che normalmente rimane invisibile agli occhi umani. Ma perché io? E, soprattutto, che cosa volevano da me?
Deciso a trovare risposte, iniziai a investigare su quei casi irrisolti, spinto da un impulso a scoprire la connessione tra quelle morti e le mie visioni. Giorni e notti si fusero in interminabili ricerche che mi condussero a una scoperta agghiacciante: tutte le persone che avevo visto erano legate in qualche modo a antiche leggende urbane riguardanti un culto oscuro che si diceva operasse nei sotterranei nascosti della città, uno che pretendeva anime per garantire il proprio perpetuo potere.
Alla fine, la verità emerse, terrificante e ineluttabile: ero stato scelto come prossimo sacrificio. Quelle entità, intrappolate tra questo mondo e l'altro, cercavano di mettermi in guardia, di prepararmi a lottare per la mia stessa sopravvivenza. La mia battaglia divenne quella di mantenere viva la mia sanità mentale mentre, al contempo, cercavo di scoprire il modo per fermare il culto e liberare le anime imprigionate. Solo allora compresi che la vera paura non era perdere la ragione ma non riuscire a riconoscere il male nascosto dietro l’apparente normalità della mia esistenza quotidiana.
Valutazioni degli utenti ed insegnanti:
**Voto: 9** Commento: Il tema è avvincente e ben strutturato, con un uso efficace della tensione e dell'atmosfera inquietante.
**Voto: 9** Il tema presenta una trama avvincente e ben sviluppata, mantenendo un'atmosfera di suspense e inquietudine.
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