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Dalla divergenza dei tratti fisici e temperamentali, innati o acquisiti nelle esperienze infantili preadottive, può nascere nell'adolescente una crisi legata al senso di appartenenza alla famiglia adottiva e alla percezione di sentirsi 'fuori'.

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Tipologia dell'esercizio: Tema

Riepilogo:

L'adolescenza degli adottati è complessa: crisi identitaria e ricerca di appartenenza richiedono supporto e comprensione delle proprie radici. ?

Dalla divergenza tra i caratteri fisici e temperamentali, innati o acquisiti nelle esperienze infantili preadottive, può scaturire nell’adolescente una crisi sul senso di appartenenza al nucleo familiare adottivo e la percezione di sentirsi “fuori"

L'adolescenza è un periodo complesso e delicato nella vita di ogni individuo, caratterizzato da cambiamenti fisici, psicologici ed emotivi. Questo processo di crescita e trasformazione può essere ancora più impegnativo per i giovani adottati, i quali si trovano a dover affrontare non solo le sfide comuni a tutti gli adolescenti, ma anche quelle legate alla propria identità, al senso di appartenenza e alla comprensione delle proprie radici.

La divergenza tra i caratteri fisici e temperamentali dei ragazzi adottati e quelli delle loro famiglie adottive può generare una crisi di identità. Questi giovani possono sentirsi “fuori posto” all'interno del proprio nucleo familiare, alla ricerca di una personalità che a volte sembra loro sfuggente. La letteratura psicologica e sociologica ha spesso evidenziato questa problematica, mostrando come la mancanza di conoscenza delle proprie radici possa influenzare negativamente la formazione della propria identità (Brodzinsky, 199).

Durante l'adolescenza, le istanze di differenziazione si accentuano, con i ragazzi che cercano di definire chi sono al di là delle aspettative e delle caratteristiche del loro ambiente familiare. Tuttavia, questa fase di separazione-individuazione è sostenuta dalla necessità di un solido senso di appartenenza. Per gli adolescenti adottati, il legame con la famiglia adottiva può essere fragile, specialmente se non è stato costruito su una comprensione profonda e un’accettazione delle loro origini.

Studi di psicologia dell’età evolutiva, come quelli condotti da John Bowlby sull’attaccamento (Bowlby, 1982), suggeriscono che l’accesso alla propria storia familiare e alle proprie radici culturali è essenziale per un sano sviluppo identitario. Nel caso di ragazzi adottati, la mancanza di informazioni sulle proprie origini può essere percepita come una frattura nella continuità della loro esistenza, creando un vuoto difficile da colmare. Questo può portare a sentimenti di disorientamento, di non appartenenza e di confusione identitaria.

I genitori adottivi possono svolgere un ruolo cruciale nel mitigare queste difficoltà. Come emerge dalla ricerca di David Brodzinsky (Brodzinsky, Schechter & Henig, 1992), supportare i figli nella scoperta e nell’elaborazione delle proprie radici può aiutare a stabilizzare il loro senso di sé e a favorire una migliore integrazione nella famiglia adottiva. La creazione di uno spazio in cui i ragazzi possano esplorare le proprie origini senza sentirsi giudicati o rifiutati è fondamentale.

Un elemento chiave in questo processo è la narrativa familiare. Raccontare ai figli adottivi la loro storia, includendo le circostanze della loro adozione e quanto più possibile sulla loro famiglia biologica, contribuisce a costruire un’identità sana e integrata. Questo storytelling familiare permette ai ragazzi di sentirsi parte di una continuità storica e culturale, aiutandoli a radicarsi nel presente e a proiettarsi con maggiore serenità verso il futuro.

Un esempio positivo può essere tratto dalla pratica sempre più diffusa delle adozioni aperte, in cui viene mantenuto un contatto tra la famiglia adottiva e quella biologica. Questa trasparenza permette ai giovani adottati di avere una visione più completa e reale della propria storia, riducendo il senso di ambiguità e migliorando il loro equilibrio psicologico (Grotevant, 2000).

Le esperienze infantili preadottive, che possono includere abbandoni, traumi o spostamenti tra diverse famiglie affidatarie, giocano anch’esse un ruolo significativo nel plasmare il temperamento e il comportamento degli adolescenti adottati. Comprendere e integrare queste esperienze nel proprio cammino di crescita è un processo complesso ma indispensabile per una solida costruzione dell’identità (Pinderhughes, 1998).

Infine, è importante sottolineare l’importanza del sostegno psicologico e psicoterapeutico per ragazzi e famiglie. Gli interventi specializzati possono facilitare l’elaborazione dei sentimenti di perdita, di rabbia o di confusione che possono emergere, offrendo strumenti per costruire e mantenere un sano equilibrio emotivo e relazionale (Rosenberg & Horner, 1991).

In conclusione, l’adolescenza per i ragazzi adottati rappresenta una fase di ricerca e costruzione identitaria che necessita di attenzione, cura e comprensione da parte di tutti gli adulti coinvolti. Preservare e valorizzare le radici culturali e familiari, supportare il senso di appartenenza e offrire un ambiente sicuro e aperto al dialogo sono aspetti fondamentali per aiutare questi giovani a crescere serenamente e a sentirsi integrati nella propria famiglia adottiva.

Bibliografia:

- Bowlby, J. (1982). "Attachment and Loss: Retrospect and Prospect". American Journal of Orthopsychiatry, 52: 664–678. - Brodzinsky, D. M., Schechter, M. D., & Henig, R. M. (1992). Being Adopted: The Lifelong Search for Self. Doubleday. - Brodzinsky, D. M. (1990). "A Stress and Coping Model of Adoption Adjustment". In The Psychology of Adoption, edited by David M. Brodzinsky and Marshall D. Schechter, 3–24. Oxford University Press. - Grotevant, H. D. (2000). "Openness in Adoption: Research with the Adoption Kinship Network". Adoption Quarterly, 4(1): 45–65. - Pinderhughes, E. E. (1998). "Short-Term Placement Outcomes for Children Adopted after Age Five". Child Welfare, 77(3): 321–336. - Rosenberg, E. B., & Horner, T. M. (1991). "Birthparent Romances and Identity Formation in Adopted Children". American Journal of Orthopsychiatry, 61(1): 70–78.

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Valutazioni degli utenti ed insegnanti:

Voto:5/ 523.10.2024 o 15:00

**Voto: 10-** Commento: Ottima analisi del tema dell'identità nei ragazzi adottati.

Il tema è ben strutturato, con riferimenti pertinenti alla letteratura e una chiara esposizione delle problematiche. Potresti approfondire ulteriormente le esperienze preadottive. Bravo!

Voto:5/ 528.11.2024 o 16:12

Grazie per aver condiviso questo articolo, è davvero interessante!

Voto:5/ 51.12.2024 o 6:06

Ma come possono gli adolescenti adottati affrontare meglio queste crisi di identità? ?

Voto:5/ 54.12.2024 o 11:16

Credo che parlarne con qualcuno, tipo un terapeuta, possa aiutare molto!

Voto:5/ 57.12.2024 o 9:50

Questo argomento è molto profondo, grazie per averlo spiegato così bene!

Voto:5/ 511.12.2024 o 7:50

Ho un amico adottato e non avevo idea che potesse essere così complicato per lui

Voto:5/ 513.12.2024 o 22:42

Secondo me è importante che le famiglie adottive siano consapevoli di questi problemi

Voto:5/ 517.12.2024 o 15:01

Grazie per l'articolo! È importante discutere di queste esperienze!

Voto:5/ 520.12.2024 o 0:07

Tutti dovrebbero leggere questo, aiuta davvero a capire come ci si sente "fuori" per alcuni! ?

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