La percezione del sè nell'adolescente adottivo
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 14.10.2024 o 20:47
Tipologia dell'esercizio: Saggio breve
Aggiunto: 28.09.2024 o 10:27
Riepilogo:
La percezione di sé negli adolescenti adottivi è complessa, influenzata da origini, relazioni familiari, appartenenza sociale e tecnologie. ????
La percezione del sé nell'adolescente adottivo
La percezione di sé nell’adolescente adottivo rappresenta un tema di grande rilevanza e complessità, che ha attratto l’attenzione di numerosi psicologi, pedagoghi e sociologi. Questo periodo di transizione può essere particolarmente complesso per gli adolescenti adottivi, i quali devono affrontare non solo le sfide tipiche della crescita e della maturazione, ma anche quelle specifiche legate alla loro condizione di adottati. La letteratura scientifica esamina e descrive con attenzione gli effetti dell’adozione sulla formazione dell’identità e sulla percezione di sé in questi giovani.
Un elemento fondamentale da considerare è la costruzione dell'identità. L’adolescenza è un periodo critico in cui gli individui cercano di comprendere chi sono veramente, delineando i contorni della propria identità. Per gli adolescenti adottivi, questo processo può essere influenzato dalla dualità delle loro esperienze: quella della famiglia biologica e quella della famiglia adottiva. Secondo Brodzinsky et al. (1998), gli adolescenti adottivi possono spesso sperimentare un senso di "dualità di appartenenza", dovendo confrontarsi con l’idea di appartenere a due famiglie differenti. Questa situazione può generare un senso di confusione e di conflitto interno.
La ricerca ha dimostrato che uno tra i principali fattori che incidono sulla percezione di sé nei giovani adottati è la conoscenza e l’accettazione delle proprie origini. Uno studio di Grotevant e McRoy (1998) indica che gli adolescenti che hanno informazioni chiare e aperte sulla loro adozione e sulle loro origini biologiche tendono a sviluppare una percezione di sé più solida e positiva. Al contrario, la mancanza di trasparenza e la segretezza possono alimentare dubbi, incertezze e un senso di incompletezza personale.
La qualità della relazione con i genitori adottivi esercita un’enorme influenza sulla percezione di sé degli adolescenti adottivi. La letteratura specifica, come evidenziano Rosnati e Vezzoni (2003), sottolinea che il sostegno emotivo e l’accettazione incondizionata da parte dei genitori adottivi sono cruciali per il benessere psicologico degli adolescenti. Una comunicazione aperta e affettuosa può facilitare la formazione di una solida identità e permettere agli adolescenti di interiorizzare un’immagine positiva di sé. Al contrario, un ambiente famigliare caratterizzato da conflitti o scarso supporto emotivo può ostacolare questo processo.
L’adolescente adottivo può inoltre confrontarsi con sentimenti di alterità ed esclusione, derivanti dalla sua consapevolezza di essere diverso rispetto ai coetanei cresciuti con i genitori biologici. Questi sentimenti possono essere più intensi se l’adozione è avvenuta in presenza di notevoli differenze culturali, etniche o razziali. La teoria dell’identità sociale di Tajfel (1981) afferma che l’appartenenza a gruppi sociali rappresenta un aspetto fondamentale dell'identità di un individuo e che l’adozione può complicare questo senso di appartenenza, portando a una percezione di sé frammentata o conflittuale.
La scuola e il contesto sociale più ampio giocano anch'essi un ruolo importante. La socializzazione con i pari e l’esperienza scolastica possono influenzare significativamente la costruzione dell’immagine di sé negli adolescenti adottivi. Nader-Grosbois (2001) sottolinea che il supporto sociale ricevuto da insegnanti e amici può aiutare gli adolescenti adottivi a sviluppare una visione positiva di se stessi, mentre episodi di discriminazione o incomprensione possono avere effetti opposti.
Infine, va considerato l'impatto delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Internet e i social media offrono nuove opportunità e sfide per gli adolescenti adottivi nella ricerca delle proprie radici e nella costruzione della propria identità. Uno studio di Neil (2012) evidenzia come i social media possano facilitare il contatto con le famiglie d'origine, promuovendo una migliore comprensione di sé. Tuttavia, l’uso non controllato o problematico di queste tecnologie può anche esporre i giovani a informazioni non mediabili o a situazioni emotivamente difficili da gestire.
In sintesi, la percezione di sé nell’adolescente adottivo è una questione multifattoriale che richiede l’attenzione e la comprensione di più dimensioni, tra cui la trasparenza sulle proprie origini, la qualità delle relazioni familiari, l’appartenenza sociale e le dinamiche tecnologiche. Solo un approccio integrato e sensibile alle specifiche necessità di questi giovani può favorire una crescita armoniosa e una percezione positiva di sé.
Bibliografia
Brodzinsky, D. M., Schechter, M. D., & Henig, R. M. (1998). Being adopted: The lifelong search for self. Anchor.Grotevant, H. D., & McRoy, R. G. (1998). Openness in Adoption: Exploring Family Connections. SAGE Publications.
Neil, E. (2012). Making sense of adoption: Integration of adoptees' new and old identities. Adoption Quarterly, 15(4), 350-372.
Nader-Grosbois, N. (2001). Socio-emotional development in children with intellectual disabilities: Theoretical perspectives. Elsevier.
Rosnati, R., & Vezzoni, C. (2003). La costruzione dell'identità adozionale: Il ruolo dei genitori e del contesto sociale. Franco Angeli.
Tajfel, H. (1981). Human Groups and Social Categories: Studies in Social Psychology. CUP Archive.
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