Un diario di un ragazzo di 13 anni: Affrontare l'adolescenza e i ricordi dell'infanzia
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 20.12.2024 o 20:36
Tipologia dell'esercizio: Tema
Aggiunto: 20.12.2024 o 20:10
Riepilogo:
Marco, 13 anni, riflette sull'adolescenza: stress, cambiamenti, emozioni, amicizie e il mistero dell'amore. Cerca la sua strada nel caos della crescita. ?✨
Caro diario,
oggi mi sento come se stessi navigando in un vasto oceano sconosciuto. L’adolescenza è arrivata con tutte le sue complicazioni e dubbi. Mi chiamo Marco e ho 13 anni. A scuola, mio malgrado, ci sono sempre più responsabilità da affrontare: i professori si aspettano molto di più da noi ora e a volte pare quasi impossibile stare al passo. Ho cercato di spiegare ai miei genitori quanto possa essere stressante, ma sembra che non mi capiscano del tutto.
Mi ricordo ancora il tempo in cui la scuola elementare era il mio unico pensiero. Allora, mi bastava fare i compiti e poi uscire a giocare con gli amici del quartiere. Ricordo una giornata in cui, appena tornato a casa, la prima cosa che feci fu di lanciare lo zaino sul divano e correre fuori per giocare a calcio sotto il sole pomeridiano. Tutto era così semplice. Mia nonna mi osservava dalla finestra, sempre con quel sorriso gentile e caloroso che aveva.
Oggi le cose sono cambiate. Non c’è solo lo studio, ma anche le relazioni con i miei coetanei sono diventate più complicate. Prima era facile, bastava chiedere: "Vuoi giocare?" e immediatamente avevi un nuovo amico. Ora ci sono gruppi, chiacchiere e a volte sembra quasi che bisogna seguire certe regole non scritte per essere accettati. Questo mi fa sentire come se stessi cercando di capire un gioco con regole che cambiano continuamente.
Ho anche iniziato a notare quanto il mio corpo stia cambiando, a volte mi guardo allo specchio e quasi non mi riconosco. Ricordo quando ero più piccolo e passavo ore a giocare sotto al tavolo della cucina, fingendo che fosse una fortezza. Una volta, durante una di queste avventure sotto il tavolo, mi ricordai di aver detto a mia madre che da grande avrei voluto diventare un supereroe. Lei mi sorrise e mi accarezzò i capelli, dicendomi che, in un certo senso, tutti noi possiamo essere supereroi quando cresciamo.
Ma ora, con le nuove sfide, mi sento distante da quella sicurezza. Ho iniziato a interessarmi a nuove cose, cose che prima non avrei mai ritenuto importanti. La musica, ad esempio, è diventata una compagna insostituibile. È straordinario come una semplice canzone possa esprimere quello che provo senza bisogno di parole. Quando sento una melodia, mi ricordo di una vecchia giornata d’estate trascorsa a casa di mio nonno, mentre ascoltava canzoni alla radio seduto sulla sua vecchia sedia a dondolo. Anche se allora non capivo completamente il significato dei testi, percepivo la serenità e la gioia che la musica gli dava. E ora, mi ritrovo a provare la stessa cosa.
Inoltre, ci sono momenti in cui mi sento sopraffatto dalle emozioni e non so come affrontarle. Quando ero bambino e cadevo, bastava un cerotto e un abbraccio della mamma per far passare il dolore. Ora, i problemi sembrano più grandi e complessi; né un cerotto né un abbraccio sembrano essere sufficienti. Tuttavia, cerco di ricordare le parole di mio padre che una volta mi disse: "Ogni sfida ti renderà più forte". All’epoca non compresi appieno il significato, ma ora inizio a capire che ogni esperienza, anche quelle difficili, ha qualcosa da insegnarmi.
E poi c'è l'amore, una cosa così nuova e misteriosa per me. In classe, c’è Sara, una ragazza con cui parlo spesso. È gentile e sempre pronta a condividere una risata. Mi sorprendo a pensare a lei più spesso di quanto vorrei. Non so esattamente cosa significhi, ma forse è una parte di questo viaggio chiamato adolescenza.
Caro diario, scrivendo queste parole mi sento un po’ meglio. So di non avere ancora tutte le risposte ai miei dubbi e alle mie paure, ma so che sono normale, che tutti passano per questa fase e che non sono solo. Con il tempo, troverò la mia strada, proprio come una volta facevo con il mio soldatino sotto il tavolo della cucina.
Buonanotte, spero che domani sia un giorno migliore.
Valutazioni degli utenti ed insegnanti:
Voto: 10- Commento: Un'ottima riflessione sull'adolescenza, ricca di emozioni e ricordi.
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