Inventare una favola con protagonisti animali e una morale: "Chi la fa, l'aspetti".
Questo lavoro è stato approvato dal nostro insegnante: 29.11.2024 o 17:23
Tipologia dell'esercizio: Tema
Aggiunto: 20.10.2024 o 12:25

Riepilogo:
Fiammetta, una volpe dispettosa, impara che gli scherzi possono avere conseguenze. Dopo un inganno, comprende l'importanza della vera amicizia. ??✨
C’era una volta, in una foresta verde e rigogliosa, un mondo incantato dove gli animali vivevano in completa armonia. Ogni abitante della foresta aveva un ruolo ben preciso per mantenere l’equilibrio del loro piccolo ecosistema. La foresta era un luogo speciale, fatto di alti alberi, fiumi limpidi e prati fioriti, dove la natura regnava sovrana. Tra i tanti animali che abitavano questo luogo magico, spiccavano una volpe di nome Fiammetta e una tartaruga chiamata Tito.
Fiammetta era nota per la sua intelligenza e astuzia, qualità che la rendevano rispettata da tutti gli animali. Tuttavia, aveva anche un lato dispettoso e irriverente: amava fare scherzi ai suoi amici della foresta. Fiammetta si vantava spesso delle sue abilità ingannevoli, divertendosi a nascondere le provviste o a tendere trappole innocenti. Tito, la tartaruga, era completamente diversa: lenta, riflessiva e dotata di una saggezza sconfinata, era sempre pronta a offrire aiuto e consigli a chiunque ne avesse bisogno.
Un giorno, Fiammetta decise di orchestrare uno dei suoi soliti scherzi. Voleva prendersi gioco di un gruppo di conigli che vivevano vicino a un tranquillo ruscello che attraversava la foresta. Questi conigli, sempre allerta e cauti, sapevano che dovevano proteggersi dai pericoli che la foresta poteva nascondere. La volpe ideò un piano ingegnoso: far credere ai conigli che un tornado era in arrivo, costringendoli a fuggire nel panico. Così, con finta preoccupazione, iniziò a gridare: "Aiuto! Un tornado sta per colpire! Scappiamo tutti!"
Alla notizia del presunto pericolo, i conigli si spaventarono e corsero nelle loro tane, afferrando ciò che potevano per mettersi in salvo. Fiammetta, nascosta dietro un cespuglio, rideva soddisfatta del caos che aveva provocato. Così presa dal suo divertimento, non si accorse che Tito, la tartaruga, osservava tutta la scena da lontano. Tito, con la sua pazienza infinita, pensò che un giorno la volpe avrebbe imparato la lezione giusta.
Mentre il tempo passava, la vita nella foresta riprese il suo corso normale. I conigli, scossi dalla falsa allerta, tornarono gradualmente alla normalità, mentre Fiammetta continuava a perpetuare i suoi giochi spiacevoli, imparando poco o nulla dai suoi comportamenti. Tuttavia, la foresta aveva in serbo per lei una sorpresa.
Una mattina, mentre passeggiava alla ricerca di nuove prede per i suoi scherzi, Fiammetta fu sorpresa da un rumore assordante. Voltandosi, vide un grande cinghiale di nome Bruno che si avvicinava al galoppo. Bruno era noto per la sua forza e la sua imponenza. Nonostante fosse generalmente pacifico, incontrarlo sul sentiero non era mai una buona idea, soprattutto per chi amava provocare disordine come Fiammetta.
Bruno stava cercando di avvisare gli altri animali della presenza di cacciatori nei dintorni. Tuttavia, vedendo la volpe, si fermò e le chiese cosa stesse facendo lì. Vedendo un'opportunità per un'altra burla, Fiammetta inventò che un grande banchetto era stato lasciato dagli umani in una radura. Incitò Bruno a correre per raggiungere il cibo prima degli altri. Il cinghiale, ingolosito all’idea, ringraziò e si diresse in quella direzione.
Tito, che era nei paraggi, aveva ascoltato la conversazione e decise di intervenire. Con la sua solita voce calma disse: "Fiammetta, pensi davvero che sia giusto ingannare anche Bruno? Potrebbe mettersi nei guai!" Ma la volpe, con un sorriso sornione, rispose: "Tito, è solo uno scherzo, Bruno se la caverà come al solito!"
Attraverso sagge parole, Tito cercò di avvertire Fiammetta che ogni azione ha le sue conseguenze, ma la volpe non volle ascoltarlo. Nel frattempo, Bruno si ritrovò davanti a una pericolosa scoperta: al posto del tanto bramato banchetto, si imbatté nei cacciatori. Fortunatamente, grazie alla sua poderosa corporatura, riuscì a scappare, ma non senza un grande spavento.
Tornato in foresta, Bruno capì che era stato oggetto di uno dei soliti scherzi di Fiammetta. Fermamente deciso a fargliela pagare, si unì a Tito e agli altri animali per elaborare un piano che potesse insegnare alla volpe una lezione importante. Organizziamo una finta festa nella foresta, con cibo e musica. Quando Fiammetta si avvicinò, scoprì che era tutto un miraggio creato solo per mostrarle quanto fastidiosi fossero i suoi scherzi.
Quella lezione colpì profondamente Fiammetta. Capì finalmente che prendersi gioco degli altri poteva avere conseguenze che non aveva previsto. Comprese il significato del detto "Chi la fa, l’aspetti" e iniziò a utilizzare la sua astuzia per assistere gli altri, diventando un membro importante e rispettato della comunità animale. Da quel giorno, la foresta tornò a vivere nella pace e nell’armonia di sempre, e Fiammetta imparò il valore della vera amicizia.
Valutazioni degli utenti ed insegnanti:
**Voto: 10-** Commento: Ottima favola! Hai creato personaggi interessanti e una trama avvincente.
Voto: 9 Commento: Ottima creatività e sviluppo della trama! La favola affronta bene la morale "Chi la fa, l'aspetti" attraverso un'interessante interazione tra i personaggi.
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