Gli enti di Terzo settore: nozioni di base
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 16.09.2024 o 18:22
Tipologia dell'esercizio: Tema
Aggiunto: 15.09.2024 o 12:45

Riepilogo:
Gli enti di Terzo settore promuovono benessere e inclusione sociale. In Italia, il Codice del 2017 definisce la loro funzione e contribuisce alla trasparenza e sostenibilità. ??
Titolo: Gli enti di Terzo settore: nozioni di base
Gli enti di Terzo settore sono una componente cruciale del tessuto economico e sociale in molte nazioni, giocando un ruolo significativo nel promuovere il benessere collettivo e l'inclusione sociale. Questo settore comprende una vasta gamma di organizzazioni non profit, diverse per scopo, dimensioni, strutture organizzative e ambiti di attività, tutte accomunate dall’obiettivo di produrre valore sociale piuttosto che profitto economico.
Le definizioni degli enti di Terzo settore possono variare a seconda delle legislazioni e dei contesti nazionali, ma generalmente includono organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, fondazioni, cooperative sociali, imprese sociali e altre entità che operano senza scopo di lucro. Questi enti si distinguono dagli altri due settori – quello pubblico e quello privato – principalmente per la loro natura non profit e per il loro contributo alla sfera sociale e comunitaria.
L'Italia rappresenta un caso particolarmente interessante in termini di regolamentazione e sviluppo del Terzo settore. Il Codice del Terzo settore, introdotto con il decreto legislativo n. 117 del 3 luglio 2017, ha segnato un punto di svolta significativo. Questo quadro normativo ha cercato di organizzare e valorizzare il ruolo delle molteplici realtà associative e non profit che operano nel Paese. Il Codice del Terzo settore ha uniformato e semplificato una normativa precedentemente frammentaria, definendo con chiarezza le caratteristiche degli enti di Terzo settore (ETS), il loro funzionamento e le agevolazioni di cui possono beneficiare.
Secondo il Codice, un ente di Terzo settore deve perseguire senza scopo di lucro finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, attraverso lo svolgimento di una o più attività di interesse generale. Queste attività includono, tra le altre, l'assistenza sociale e sanitaria, l'educazione, la promozione della cultura e dell'arte, la tutela dell'ambiente, la formazione professionale e l'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. È importante sottolineare che gli ETS possono anche esercitare attività commerciali, purché i ricavi siano reinvestiti nelle finalità istituzionali dell'ente e non distribuiti a fini di lucro.
Un esempio pratico può essere quello di una cooperativa sociale che gestisce un centro di accoglienza per persone senza fissa dimora. Questa cooperativa può candidarsi a finanziamenti pubblici per migliorare le strutture, organizzare corsi di formazione o potenziare i servizi di reintegrazione nel mondo del lavoro. I ricavi generati, ad esempio da attività di ristorazione solidale, vengono reimpiegati per ampliare e migliorare i servizi offerti.
Un aspetto fondamentale del Codice del Terzo settore è l'istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), un registro pubblico telematico dove gli enti possono iscriversi per poter accedere alle agevolazioni fiscali e ai benefici previsti dalla normativa. L'iscrizione al RUNTS conferisce agli ETS una maggiore trasparenza e credibilità verso i donatori, il pubblico e le istituzioni, facilitando anche l'accesso a contributi e finanziamenti pubblici.
Le agevolazioni fiscali, infatti, sono una delle principali forme di supporto agli ETS. Queste possono comprendere la detraibilità delle donazioni effettuate a favore degli ETS, esenzioni o riduzioni di imposte su alcuni atti e attività, e il godimento di contributi e finanziamenti ad hoc per specifici progetti di interesse generale. Per esempio, un'associazione di promozione sociale che organizza attività ricreative per anziani potrebbe ottenere esenzioni fiscali sui locali utilizzati e accedere a bandi pubblici per finanziare nuovi progetti di inclusione sociale.
Un altro elemento chiave è la governance degli ETS. Il Codice del Terzo settore prevede requisiti specifici per garantire che la gestione degli enti sia ispirata ai principi di democraticità, trasparenza e partecipazione. Ad esempio, nelle associazioni di promozione sociale (APS), il principio di democraticità implica che tutti gli associati abbiano diritto di voto nelle assemblee, indipendentemente dal contributo economico versato all’organizzazione. Inoltre, è prevista la costituzione di organi di controllo, come il revisore legale dei conti, per verificare la regolarità amministrativa e contabile degli enti più grandi.
La rilevanza degli enti di Terzo settore si riflette anche in termini occupazionali. Secondo i dati ISTAT del 202, in Italia vi sono oltre 360.000 enti non profit, che impiegano circa 800.000 lavoratori. Questo settore rappresenta quindi una componente significativa del mercato del lavoro italiano, oltre a essere una fucina per il volontariato: circa 5,5 milioni di persone dedicano il loro tempo gratuitamente nelle varie attività degli ETS.
Ad esempio, consideriamo l'organizzazione di una manifestazione per la raccolta fondi. Un gruppo di volontari potrebbe collaborare con un'associazione che si occupa di ricerca medica, organizzando eventi sportivi e culturali il cui ricavato va a finanziare specifici progetti di ricerca. In questo modo, il volontariato non solo contribuisce economicamente ma crea anche un senso di comunità e appartenenza.
In conclusione, gli enti di Terzo settore rappresentano una risorsa fondamentale per la coesione sociale e l’innovazione nel welfare. La normativa italiana, attraverso il Codice del Terzo settore, ha creato un contesto più chiaro e favorevole per lo sviluppo di queste organizzazioni, riconoscendone l’importanza strategica e valorizzandone il contributo alla società. La sfida futura è quella di continuare a supportare e incentivare l’interazione fra ETS, istituzioni pubbliche e imprese, in modo tale da creare sinergie efficaci per affrontare le complesse problematiche sociali del nostro tempo.
Valutazioni degli utenti ed insegnanti:
Voto: 28 Commento: Buona esposizione dei concetti chiave del Terzo settore, con riferimenti normativi appropriati.
Voto: 28/30 Commento: Il saggio offre una panoramica dettagliata e ben strutturata sugli enti di Terzo settore in Italia.
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