"Il Tempo è Giunto", il demone Morax e la sua fama nelle leggende risalenti a tempi memorabili
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 19.10.2024 o 8:55
Tipologia dell'esercizio: Tema
Aggiunto: 18.10.2024 o 17:55
Riepilogo:
In un castello, Edric affronta il demone Morax per salvare la sorella Anemone. Una lotta tra amore e oscurità in attesa di prove dure. ??
Nella grande sala del castello, l'atmosfera era densa di tensione mentre i presenti attendevano con ansia l'esito di una questione tanto delicata quanto critica. Re Eamon e la regina Isabella sedevano sui loro troni, i volti incisi nella pietra, testimoni della loro determinazione e preoccupazione celata. Accanto a loro, il giovane Edric trasudava nervosismo, il suo volto una tela di emozioni contrastanti mentre fissava sua sorella Anemone. Lei era l'oggetto del contendere, trattenuta da decisioni che sfidavano la sua comprensione.
La sala era silenziosa, e l'unico suono era il crepitio delle torce che proiettavano ombre danzanti sulle mura antiche. Poi, rompendo il silenzio come un pugnale, una voce profonda e implacabile annunciò la sua presenza. "Il tempo è giunto," dichiarò Morax, la sua figura oscura e imponente come lo spettro incarnato di un incubo. "Sono qui per reclamare ciò che mi spetta."
Le sue parole riecheggiarono come un sinistro presagio, lasciando tutti i presenti basiti, le loro menti alla disperata ricerca di un appiglio per comprendere la portata della situazione. Era un annuncio che non lasciava spazio a contrattazioni; il demone Morax, un essere legato agli inferi da storie ormai dimenticate, era giunto a riscuotere un debito di antica fattura. Lo sguardo di Morax vagò lentamente verso Anemone, esaminandola con una curiosità fredda, le sue intenzioni avvolte in un velo di segreti inaccessibili ai mortali.
Morax non era un semplice demone; la sua fama proveniva da leggende risalenti a tempi immemorabili. Era conosciuto come il Custode delle Anime Perdute, un maestro dell'inganno, capace di insinuarsi nei cuori con promesse di desideri esauditi e potere illimitato, ma sempre al prezzo di una terribile restituzione. La sua presenza evocava timori ancestrali, e la sua determinazione era inesorabile.
Edric visse quei momenti come un colpo al cuore. Il pensiero di perdere Anemone, la sua adorata sorella e compagna di vita, accese in lui un fuoco di paura e determinazione. I suoi occhi incontrarono quelli di Morax, e in quel contatto visivo si concentrarono forze che sfidavano l'immaginazione. Era una battaglia tra luce e oscurità, speranza e disperazione, una danza silente di volontà che pochi avrebbero potuto percepire.
"Se desideri il ritorno di tua sorella," proseguì Morax, la sua voce un rombo che pareva provenire dalle viscere della terra, "dovrai affrontare delle prove. Ti lascio il tempo per rifletterci, ma sappi che la mia pazienza ha un limite."
Con un movimento fluido, Morax si avvicinò ad Anemone. Un leggero brivido attraversò il corpo della giovane mentre il demone stendeva una mano verso di lei, un gesto che non prometteva violenza, ma incuneava terrore nel cuore di chiunque osservasse. Re Eamon si agitò sul trono, la sua voce un sussurro soffocato mentre discuteva sottovoce con Isabella, consapevoli che il loro potere, in quel momento, era irrilevante.
Edric si ritrovò paralizzato, un prigioniero delle proprie emozioni, mentre Morax con una lentezza inesorabile portava Anemone via, ogni passo un sigillo su un destino che ancora poteva essere cambiato solo da lui. Guardò la sorella scomparire nell'ombra, il cuore stretto in una morsa di impotente disperazione. Eppure, nei recessi della sua anima, una scintilla di determinazione prese vita. Avrebbe affrontato qualunque prova, avrebbe sfidato qualsiasi avversità pur di riportarla indietro.
Morax gli lanciò un ultimo sguardo, uno sguardo che trasmetteva una consapevolezza antica, e poi svanì, portando Anemone con sé nelle profondità da cui era venuto. Ora, nella sala colma di un silenzio che mai era stato tanto pesante, rimaneva solo la promessa di un confronto futuro.
Re Eamon si alzò, cercando di offrire conforto con una mano posata sulla spalla di Edric. La regina Isabella, con gli occhi lucidi ma il cuore saldo, si avvicinò al giovane. "Hai il nostro supporto," disse con voce calma, sapendo bene che l'anima di un giovane guerriero come Edric si forgia nel calore delle sfide e nel freddo delle decisioni impossibili.
Edric, riprendendo fiato e forza, sollevò lo sguardo. Per amore di Anemone, avrebbe affrontato il demone, e in quella risoluzione trovò un nuovo coraggio. Non era solo. Mai lo sarebbe stato. E con quella consapevolezza, si preparò a ciò che il destino avrebbe richiesto da lui. Le prove sarebbero state dure e il cammino impervio, ma Edric sapeva che l'amore può muovere montagne, e il suo cuore ardeva di quella fiamma indomabile.
Valutazioni degli utenti ed insegnanti:
**Voto: 28/30** Ottima narrazione che intreccia emozioni e tensione, evocando una forte atmosfera dark fantasy.
**Voto: 26/30** Commento: Il tema presenta una narrazione coinvolgente con descrizioni evocative e un forte sviluppo emotivo.
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