Una storia raccontata in prima persona con narratore onnisciente: Protagonista un vecchio, un bambino e un cane, ambientata in un tempo passato in un luogo reale
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 19.01.2025 o 16:24
Tipologia dell'esercizio: Tema
Aggiunto: 19.01.2025 o 15:59

Riepilogo:
Il racconto intreccia passato e presente a Marsiglia, con un anziano che condivide ricordi di guerra e resilienza con il curioso Julien. ?️?
La finestra sbatteva incessantemente a causa del vento impetuoso proveniente dal mare, mentre il cielo sopra Marsiglia si scuriva sempre di più, promettendo una tempesta imminente. Mi trovavo lì, nel cuore della vecchia città portuale, prigioniero di pensieri che mi riportavano indietro nel tempo. Seduto sulla vecchia poltrona, il cane Charlie giaceva ai miei piedi, con lo sguardo attento e protettivo di chi conosce e condivide ogni mio segreto. Al mio fianco, Julien fissava curioso il panorama, i suoi occhi giovani e pieni di vita assorbivano ogni dettaglio con la curiosità infinita della sua età.
Mentre osservavamo la città prepararsi alla pioggia, un ricordo lontano riaffiorò: era il 1942, e Marsiglia aveva un aspetto molto diverso. Era l'epoca della Seconda Guerra Mondiale, e la città era piena di ombre e segreti. Quell'anno compivo i miei venti anni, e tutto sembrava diviso tra paura e speranza. Ricordo di aver lavorato come giovane pescatore, cercando di aiutare la mia famiglia mentre la guerra incombeva sulla nostra esistenza tranquilla. Il vecchio porto era il nostro rifugio, il luogo dove ogni giorno riponevamo le nostre speranze nel mare.
Charlie era solo un cucciolo allora, trovato abbandonato vicino alle banchine. Fu mia madre a insistere affinché lo portassimo a casa. Con il tempo, divenne parte della famiglia, un amico fedele che ci accompagnava durante le nostre giornate di lavoro e di inquietudine. Spesso, quando la paura di trovarci in mezzo a un nuovo bombardamento ci attanagliava, la sua presenza ci rassicurava.
Julien, seduto vicino a me, ascoltava in silenzio. Impaziente di colmare i silenzi con le sue domande di bambino, accendeva i miei ricordi e riportava alla luce episodi che altrimenti sarebbero rimasti sepolti. Era il nipote dei miei vicini, un ragazzo sveglio e intelligente, sempre curioso delle storie di quel tempo che non aveva vissuto.
Un giorno, durante uno dei nostri viaggi al porto, un uomo anziano si avvicinò a noi. Non l'avevo mai visto prima, eppure sembrava sapere di me e della mia famiglia. Parlammo a lungo, mentre Charlie ci osservava dal suo posto fisso accanto alle casse di pesce. L'uomo narrò di un tempo in cui il porto era stato un luogo di incontri segreti, di traffici nascosti. Mi spiegò come tanti avessero trovato rifugio dalle oppressioni, sfuggendo attraverso quelle acque verso nuove speranze.
Quel giorno, compresi che la mia città portava dentro di sé storie imponenti, e che ognuno dei suoi abitanti era parte di un racconto più grande, intrecciato insieme sotto un cielo che spesso minacciava pioggia e burrasche. Fu l'inizio di una consapevolezza che avrebbe orientato la mia vita.
Il tempo passava, e il piccolo Julien cresceva. Ogni volta che tornava a farmi visita, desiderava ascoltare storie dal mio passato, così diverse dalle sue esperienze nel mondo moderno. Mi meravigliai di quanto fosse affascinato dalla resilienza di quel tempo, e da come trovava insegnamenti nelle difficoltà che avevo affrontato insieme alla mia famiglia e a Charlie.
A un certo punto, la pioggia iniziò a cadere con insistenza contro i vetri delle finestre, riportandomi al presente. Julien rideva mentre Charlie, come un tempo, abbaiava contro il suono del tuono. Eravamo lì, in quell'istantanea che racchiudeva passato e presente, una continuità che mi ricordava l'importanza di condividere e preservare i ricordi di un'epoca che non deve essere dimenticata.
La vita continuava a intrecciarsi tra memorie e nuove storie's esperienze. Non ero più solo quel giovane del 1942, e Julien non era più soltanto un bambino. Insieme, trovavamo significato nella forza delle storie, nella capacità di ispirare con il racconto di vite vissute, insegnando quello che il tempo può svelare a chi è pronto ad ascoltare.
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**Voto: 10-** Hai creato un racconto evocativo e ben strutturato, ricco di emozione e dettagli storici che coinvolgono il lettore.
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