Un pomeriggio, rovistando tra le vecchie cose in soffitta, una lampada impolverata attira la mia attenzione; la prendi, la strofini per togliere la polvere e... esce il genio che, per ringraziarti, ti offre la possibilità di esprimere tre desideri. Cosa a

Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 6.01.2025 o 15:36

Tipologia dell'esercizio: Tema

Aggiunto: 6.01.2025 o 15:20

Un pomeriggio di pioggia, mentre il vento ululava fuori dalle finestre, mi trovavo nella soffitta di casa, un luogo che, per lungo tempo, era stato dimenticato e riempito di oggetti del passato. Ero curioso di scoprire quali tesori nascosti potessi trovare, mentre il rumore delle gocce sui vetri accompagnava i miei passi. Tra vecchi mobili, scatole impolverate e tessuti ormai scoloriti, un oggetto in particolare catturò la mia attenzione: una vecchia lampada ad olio, ricoperta di polvere e ragnatele.

Affascinato dall’idea di ridarle luce e splendore, la presi tra le mani e iniziai a strofinarla delicatamente per rimuovere lo sporco accumulatosi nel tempo. Quello che accadde subito dopo mi lasciò senza parole: una densa nuvola di fumo azzurrino iniziò ad uscire dalla lampada, riempiendo la stanza con una luce calda e avvolgente. Da quel fumo si materializzò una figura imponente, un genio dalle fattezze antiche ma dallo sguardo benevolo e saggio.

Il genio mi guardò e con un sorriso disse: "Grazie per avermi liberato dalla mia lunga prigionia. Come ricompensa, ti offro la possibilità di esprimere tre desideri. Pensa bene a ciò che vuoi chiedere, poiché il loro effetto sarà permanente."

Mi sentii sopraffatto dall'emozione e dal potere che mi veniva concesso. Avevo letto storie di geni e desideri nella letteratura, ma mai avrei immaginato di vivere un'esperienza del genere. Presi un momento per riflettere. Quali potevano essere i tre desideri che, una volta realizzati, avrebbero apportato un cambiamento significativo nella mia vita o nel mondo?

Il mio primo desiderio si rivolse alla salute e al benessere delle persone a me più care. Desiderai che i miei familiari e i miei amici fossero sempre in salute, che potessero godere di una vita lunga e felice, liberi dalle malattie che spesso li avevano afflitti. Era un desiderio nato dall’amore e dalla preoccupazione per coloro che avevano sempre fatto parte della mia vita. Il genio annuì e mi assicurò che il mio desiderio sarebbe stato esaudito.

Il secondo desiderio fu guidato da una visione globale. Pensai a tutte le ingiustizie, le guerre e le disuguaglianze che affliggono il nostro pianeta. Desiderai che fosse possibile instaurare un’epoca di pace e cooperazione tra le nazioni, in cui le risorse fossero condivise equamente e le persone non dovessero più soffrire per mancanza di cibo, acqua e diritti fondamentali. Immaginai un mondo in cui l’umanità collaborasse per superare le sfide globali come i cambiamenti climatici e la povertà. Il genio di nuovo sorrise e mi garantì che avrebbe fatto del suo meglio per trasformare quel desiderio in realtà.

Infine, per il terzo desiderio, pensai al mio percorso personale, ai sogni e alle ambizioni che avevo coltivato. Desiderai di avere la saggezza e la conoscenza necessarie per fare scelte giuste nella mia vita, per poter contribuire in modo significativo al miglioramento della società e per trovare un sentiero che mi conducesse alla realizzazione personale. Il genio, con uno sguardo di comprensione, promise di guidarmi verso la strada che mi avrebbe permesso di realizzare appieno le mie potenzialità.

Dopo aver espresso i miei tre desideri, il genio si preparò a congedarsi. Mi ringraziò ancora una volta e scomparve in un vortice di fumo, lasciandomi solo con i miei pensieri nella soffitta. La lampada, ormai priva della sua luce magica, giaceva tranquilla, quasi come se nulla fosse mai accaduto. Tuttavia, sapevo che il mio incontro con il genio aveva cambiato qualcosa di fondamentale, non solo nella mia vita ma, speravo, anche nel mondo.

Quella notte, mentre riflettevo sull’esperienza vissuta, mi resi conto dell’importanza delle scelte che avevo fatto e di come i desideri espressi fossero un riflesso dei miei valori e delle mie aspirazioni. Forse, un giorno, avrei visto i frutti di quei desideri realizzarsi e avrei saputo che, in un pomeriggio piovoso nella vecchia soffitta di casa, avevo avuto il privilegio di cambiare in piccolo il destino del mondo.