Racconto in prima persona di un esercizio di matematica: sentimenti, difficoltà e risoluzioni
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 4.12.2024 o 7:00
Tipologia dell'esercizio: Tema
Aggiunto: 24.11.2024 o 0:50
Riepilogo:
In classe, affrontai con ansia un esercizio di matematica sulle equazioni di secondo grado, ma con pazienza e metodo riuscii a risolverlo. ??
Mi trovavo seduta al mio solito posto in classe, un banco vicino alla finestra dal quale potevo scorgere il giardino della scuola. Era ora di matematica, una materia che avevo sempre trovato difficile e che spesso mi metteva ansia. Nonostante i miei sforzi, i numeri e le formule sembravano avere una vita propria, sfuggendomi di mano ogni volta che cercavo di afferrarli. Quel giorno, il professore ci aveva assegnato un esercizio alla lavagna, un problema che sembrava particolarmente complesso a prima vista.
L'esercizio riguardava le equazioni di secondo grado, un argomento che per me rappresentava un vero incubo. Dovevamo risolvere l'equazione 2x² - 4x - 6 = . Mi sentivo già scoraggiata solo leggendo i numeri e i segni sul foglio. Ero consapevole che, se non ci fossi riuscita, avrei potuto compromettere il mio rendimento in quella materia. Non potevo permettermi di fallire, così presi un bel respiro e mi concentrai.
Iniziai a ripassare mentalmente i passaggi che il professore ci aveva insegnato. La prima cosa da fare era determinare se l'equazione fosse riducibile tramite un semplice fattore di divisione. In questo caso, non sembrava possibile dividere tutti i termini per lo stesso numero, quindi dovevo seguire la strada consueta attraverso il calcolo del discriminante, spesso rappresentato dalla lettera delta (Δ). Il discriminante si calcola con la formula Δ = b² - 4ac, ma l'idea di manipolare tutte queste lettere e simboli mi creava sempre un po' di confusione.
Sostituendo i valori nell'equazione – dove a=2, b=-4 e c=-6 – mi ritrovai a calcolare Δ = (-4)² - 4*2*(-6). Scrivere questi passaggi sul quaderno mi dava un certo senso di controllo, come se vedere i numeri e i segni rappresentati chiaramente potesse fermare quel vortice nella mia testa. Il calcolo manuale mi portò a Δ = 16 + 48 = 64.
La soddisfazione per aver completato questo primo passo con successo mi diede una piccola carica di fiducia. Ricordavo che un discriminante positivo implicava che l'equazione aveva due soluzioni reali e distinte. Ciò che mi aspettava adesso era utilizzare la formula risolutiva: x = (-b ± √Δ) / 2a. Nonostante questa formula mi fosse stata ripetuta molte volte, ogni volta mi pareva diversa, come se il significato effettivo della radice quadrata del discriminante potesse sempre sfuggirmi.
Procedetti con i calcoli: x1 = (4 + √64) / 4 e x2 = (4 - √64) / 4. La radice quadrata di 64 è 8, un calcolo che mi riuscì facile fare mentalmente, così il mio sguardo si spostò rapidamente alle operazioni successive.
Per la prima soluzione, mi ritrovai con x1 = (4 + 8) / 4 = 12 / 4 = 3. Per la seconda, x2 = (4 - 8) / 4 = -4 / 4 = -1. Avevo le due soluzioni: x = 3 e x = -1. Ero incredibilmente sollevata. Avevo seguito il procedimento passo dopo passo e, per una volta, tutto tornava perfettamente.
C'era sempre una certa magia nel vedere apparire i numeri giusti sul foglio, quasi come se per un attimo avessi capito un linguaggio segreto che sempre mi sfuggiva. Mi sentivo orgogliosa, non solo per il risultato, ma per aver superato quell'ostacolo che spesso mi sembrava invalicabile. Capire la matematica, anche solo per un esercizio, significava vincere una piccola battaglia personale.
Riflettendoci, mi resi conto che la chiave era stata la pazienza: affidarmi ai passaggi che conoscevo e non smarrirmi nei simboli, lavorare con ordine e lasciarmi guidare dalla logica. Anche se la matematica non sarebbe mai stata la mia materia preferita, in quel momento imparai che con impegno e determinazione avrei potuto affrontare anche le sfide più ardue. Ero riuscita a dimostrare a me stessa che, almeno una volta, ero stata più forte dei miei timori.
Valutazioni degli utenti ed insegnanti:
**Voto: 10-** Commento: Ottimo lavoro! Hai saputo esprimere in modo vivido le tue emozioni e le difficoltà durante la risoluzione dell'esercizio.
Voto: 10- Commento: Un racconto coinvolgente che trasmette emozioni autentiche.
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