Tema

Un testo narrativo in prima persona: un greco all'interno del cavallo di legno con Ulisse.

Valutazione media:5 / 5

Tipologia dell'esercizio: Tema

Riepilogo:

Nella notte, i guerrieri greci, nascosti nel cavallo di legno, attuano l'inganno per conquistare Troia. La vittoria premia il coraggio e l'astuzia di Ulisse. ?⚔️

La luce del sole era ormai scomparsa dietro l'orizzonte, e l'oscurità della notte calava sulle alture di Troia. Gli ordini erano stati chiari: tutti noi, i più valorosi guerrieri greci scelti tra mille, dovevamo entrare nel grande cavallo di legno costruito per ingannare i nostri nemici troiani. Il nostro destino era ormai intrecciato a quello di questo enorme inganno. Io, Menestio di Atene, mi trovavo tra quei combattenti, e mentre salivo nella cavità del ventre del cavallo, non potevo fare a meno di pensare agli dei e al fato che ci aspettava.

L'interno era stretto e soffocante. Eravamo stipati come sardine in un barile, ma ognuno di noi sapeva che il nostro sacrificio poteva portare alla fine della guerra che durava da dieci anni. Ulisse, l'ingegnoso re di Itaca, era tra noi. Egli era colui che aveva ideato questo stratagemma e la sua presenza era una rassicurazione per tutti. Tuttavia, non potevo fare a meno di provare un misto di paura e speranza.

Attraverso i fori del legno, potevamo osservare i movimenti dei Troiani. Era una scena surreale vedere come essi accoglievano il nostro dono insidioso con entusiasmo, trascinandolo all'interno delle loro mura. L'idea che gli dei fossero dalla nostra parte diveniva sempre più tangibile. Sentivo il cuore battere forte nel petto. Il rumore delle ruote che rotolavano sopra le pietre del suolo troiano era come una nenia inesorabile.

Quando finalmente il cavallo fu portato all'interno della città e le porte furono chiuse, il silenzio si fece opprimente. Rimanevamo nascosti, trattenendo il respiro ad ogni suono, ad ogni parola dei Troiani. Sentivamo le loro risate e il loro canto mentre festeggiavano la nostra presunta sconfitta. Quei suoni erano un misto di derisione e felicità, una combinazione destinata a trasformarsi presto in urla di terrore e disperazione. Ma fino a quel momento, dovevamo restare fermi e silenziosi. Ogni minimo rumore avrebbe potuto rivelare la nostra presenza.

Le ore passarono lente e interminabili. Nell'oscurità, potevo sentire solo i lievi sospiri dei miei compagni e percepire la tensione nei loro corpi. Ulisse si muoveva con cautela tra di noi, rassicurandoci senza parole con la sua calma e la sua determinazione. I miei pensieri vagavano tra la mia patria lontana e la speranza di un ritorno glorioso.

Finalmente, nel cuore della notte, il segnale atteso arrivò. Avevamo concordato che Sinone, il nostro complice, avrebbe acceso un fuoco per indicare che il momento era giusto. Sentivamo i Troiani che, dopo aver tanto festeggiato, si stavano addormentando, stanchi e ignari del destino che li attendeva. L'atmosfera cambiò quando Ulisse ci fece segno di prepararci. Silenziosamente, scalpello e martello alla mano, iniziammo a rimuovere i chiodi che ci imprigionavano nella nostra trappola di legno. Il momento era arrivato.

Quando finalmente riuscimmo a uscire, ci trovammo di fronte a una città vulnerabile. Ulisse fu il primo a scivolare fuori, seguito da ciascuno di noi. Ogni muscolo era teso, ogni fibra del nostro essere pronta per l'azione. Senza fare rumore, ci disperdemmo per le vie di Troia.

Il resto dell'esercito greco, nascosto nei pressi della città, attendeva il nostro segnale e presto irruppe, seguendo il fuoco di Sinone come una guida. Il buio della notte fu spezzato dalle fiamme e dai suoni della battaglia. Il popolo troiano, colto di sorpresa, non ebbe il tempo di reagire.

Combattere sotto il cielo stellato di Troia, con le fiamme che salivano alte verso gli dei, era un'esperienza elettrizzante e terribile. Ogni colpo, ogni passo, era guidato dalla determinazione di porre fine alla guerra una volta per tutte. Quando infine la città cadde, il nostro inganno si rivelò pienamente riuscito.

Ero esausto ma vivo, e così molti dei miei compagni. Guardai Ulisse, vicino a me, e pensai a quanto fosse potente l'ingegno umano, benedetto dagli dei. Mentre la prima luce dell'alba iniziava a schiarire l'orizzonte, sapevo che la nostra odissea sarebbe continuata, ma almeno per quella notte, eravamo vincitori.

E così, la città che aveva sfidato la Grecia per dieci lunghi anni crollò, e noi tornammo agli occhi degli uomini e degli dei come eroi, grazie al coraggio, alla perseveranza e alla suprema astuzia dell'ingegnoso Ulisse.

Scrivi il tema al posto mio

Valutazioni degli utenti ed insegnanti:

Voto:5/ 526.10.2024 o 19:40

**Voto: 9** Ottimo tema! La narrazione in prima persona crea una connessione profonda con il lettore.

Hai saputo descrivere la tensione e l'atmosfera con grande coinvolgimento. Pochi dettagli potrebbero arricchire ulteriormente il contesto. Bravo!

Voto:5/ 526.10.2024 o 22:50

**Voto: 10-** Commento: Ottima narrazione, coinvolgente e ricca di dettagli.

L'uso della prima persona rende l'esperienza intensa e personale. La tensione è ben mantenuta e l'epilogo trasmette un senso di trionfo. Bravo!

Voto:5/ 524.11.2024 o 11:29

Grazie per il riassunto, è proprio ciò di cui avevo bisogno per il mio tema! ?

Voto:5/ 527.11.2024 o 16:25

Non riesco a immaginare come fosse stare dentro quel cavallo di legno, qualcuno ha qualche idea su come poteva sentirsi? ?

Voto:5/ 529.11.2024 o 0:07

Probabilmente era super ansioso! Immagina il sudore e il buio…

Voto:5/ 530.11.2024 o 23:11

Molto interessante! Come hanno fatto a rimanere in silenzio per tutto quel tempo? Alcuni di loro dovevano avere la vescica piccola, ahah! ?

Voto:5/ 54.12.2024 o 7:14

Fantastico! Non sapevo che Ulisse fosse così astuto. Ho letto che era anche un grande stratega!

Voto:5/ 56.12.2024 o 18:38

Grazie, bello avere un riassunto così chiaro

Voto:5/ 510.12.2024 o 11:53

Ehi, ma quanto tempo sono rimasti nel cavallo prima di uscire?

Voto:5/ 513.12.2024 o 10:19

Super utile, ora posso finalmente scrivere il mio compito senza stress! ?

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