Un racconto su come mi sono sentita la prima volta che sono andata al mare

Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 17.10.2024 o 21:06

Tipologia dell'esercizio: Tema

Aggiunto: 27.09.2024 o 10:17

La prima volta che sono andata al mare è stata un'esperienza che ha segnato profondamente la mia infanzia, una di quelle memorabili che rimangono impresse nella memoria per sempre. Ricordo vividamente come i miei genitori avevano pianificato quella vacanza con grande entusiasmo. Era l'estate del 2005 e, per la prima volta, ci accingevamo a trascorrere una settimana sulla costa adriatica, a Riccione.

La preparazione del viaggio era già di per sé una piccola avventura. I giorni precedenti, mia madre aveva fatto la spesa per portare tutto il necessario, e mio padre aveva controllato più volte l'auto per assicurarsi che fosse pronta per affrontare il tragitto. Avevo un misto di emozioni: eccitazione, curiosità e un po' di paura dell'ignoto. Fino a quel momento, avevo visto il mare solo in fotografie o in televisione.

Partimmo di buon mattino, l'aria fresca della mattina ci rinfrescava mentre ci mettevamo in viaggio. Il viaggio durò alcune ore, ma sembrava durare un'eternità. Durante il tragitto, il paesaggio cambiava continuamente: si passava dalle verdi colline della campagna emiliana alle distese di campi dorati della Romagna. L'attesa incrementava la mia eccitazione.

Quando arrivammo a Riccione, fui accolta da un'atmosfera completamente nuova rispetto a quella a cui ero abituata. La città era viva, piena di turisti, con un profumo misto di salsedine e crema solare che pervadeva l'aria. L'hotel in cui alloggiavamo era a pochi passi dalla spiaggia. Ricordo che, nonostante la stanchezza del viaggio, non vedevo l'ora di indossare il mio costume da bagno e correre verso il mare.

Scendendo in spiaggia, la prima cosa che colpì la mia attenzione fu l’infinità del mare. La linea dell'orizzonte sembrava non avere fine e, per un attimo, mi sentii piccolissima davanti a quella vastità. Ero abituata all'ambiente ristretto del mio quartiere, ai giochi nel parco vicino casa, e quell’apertura smisurata mi trasmise una sensazione di libertà totale, ma anche di leggero smarrimento.

Avvicinandomi alla riva, il profumo dell'acqua salmastra diventava sempre più intenso e sentivo sotto i piedi la sabbia calda e soffice. Mi tolgo le scarpe, troppo piccole per contenere l’emozione di quel momento, e cammino a piedi nudi. La sabbia era calda, ma non bruciante, perfetta per camminarci sopra. Era come un’infinita distesa di piccoli granelli dorati, che mi facevano pensare a un enorme deserto, ma più accogliente.

La prima volta che l'acqua fredda del mare toccò i miei piedi, un brivido mi percorse tutto il corpo. Non ero abituata a quella sensazione: una freschezza vivificante che contrastava piacevolmente con il calore della sabbia. Inizialmente, l'idea di immergermi completamente nell’acqua mi faceva paura. Non sapevo nuotare bene e temevo di non riuscire a gestire la profondità. Tuttavia, tenuta per mano da mio padre e sotto lo sguardo vigile di mia madre, presi coraggio e feci i primi passi dentro l’acqua.

Sentii l'acqua salata lambire il mio corpo, e ogni passo verso il largo sembrava una piccola vittoria. Mentre il livello dell’acqua mi circondava, la paura e l'incertezza iniziarono lentamente a sciogliersi, lasciando spazio al piacere e alla meraviglia. Le onde erano gentili, come se mi accogliessero nel loro abbraccio e la sensazione di galleggiare mi faceva sentire leggera, quasi sospesa.

Tornata sulla sabbia, iniziai a giocare con secchiello e paletta, costruendo castelli di sabbia che inevitabilmente venivano distrutti dalla marea montante. Anche questi piccoli atti, ripetuti centinaia di volte nelle ore successive, avevano un fascino particolare e un significato profondo per me.

Quando il sole cominciò a tramontare, tutto si tingé di arancione e il mare sembrava quasi accendersi di riflessi dorati. La giornata volgeva al termine, ma quella prima esperienza al mare aveva lasciato un segno indelebile nel mio cuore. Con la pelle arrossata dal sole e il sapore del sale ancora sulle labbra, mi sentii per la prima volta veramente connessa alla natura e al mondo che mi circondava.

Rientrata in hotel, crollai esausta sul letto, ma con la mente colma di immagini, suoni e sensazioni nuove. Quella notte sognai di onde e castelli di sabbia, e capii quanto fosse importante scoprire e vivere nuove avventure. Da quel momento in poi, il mare è rimasto un luogo speciale per me, un po' come un vecchio amico che sa sempre come accoglierti a braccia aperte.