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Una riflessione personale a partire da una scena del film 'Le nuotatrici' che ti ha colpito: temi e domande che suscita

Valutazione media:5 / 5

Tipologia dell'esercizio: Tema

Riepilogo:

Il film "Le nuotatrici" celebra coraggio e resilienza delle sorelle Mardini, simbolo di speranza e integrazione attraverso lo sport. ?‍♀️?

Uno dei momenti più potenti del film "Le nuotatrici" è la scena in cui le protagoniste, Yusra e Sara Mardini, sono sulla barca sovraffollata diretta verso la Grecia e si trovano davanti a una decisione cruciale: saltare in mare e nuotare per ore in acque fredde e insidiose per alleggerire il peso dell'imbarcazione e salvarsi. Questa scena evoca il tema del coraggio e della resilienza di fronte a situazioni estreme, un argomento che mi colpisce profondamente e su cui voglio riflettere.

Il coraggio espresso in quel momento è un aspetto emblematico della determinazione umana e della capacità di lottare per la sopravvivenza e i diritti umani. Vivere in un contesto di guerra e dover abbandonare la propria terra alla ricerca di un futuro migliore è una realtà affrontata da molte persone nel mondo. Le sorelle Mardini rappresentano non solo i rifugiati siriani, ma tutti coloro che intraprendono questi viaggi pericolosi alla ricerca di un mondo più sicuro. Secondo l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), nel 202, circa 82,4 milioni di persone in tutto il mondo sono state costrette a lasciare le loro case a causa di conflitti, persecuzioni o violazioni dei diritti umani, una cifra impressionante che suscita profonde riflessioni su responsabilità e solidarietà globale.

Questo mi conduce alla seconda tematica che il film implica: il ruolo dello sport come strumento di speranza e integrazione. Yusra Mardini, che in Siria era già una promettente nuotatrice, non si è lasciata sconfiggere dalle sfide incontrate lungo il suo percorso. Una volta arrivata in Germania, ha continuato ad allenarsi e si è qualificata per i Giochi Olimpici di Rio 2016 come parte della prima squadra dei Rifugiati del Comitato Olimpico Internazionale (CIO). La partecipazione alle Olimpiadi non è stata solo un sogno personale che si è realizzato, ma anche un potente messaggio di speranza e resilienza per milioni di persone che affrontano situazioni simili.

Personalmente, il mio rapporto con lo sport mi ha insegnato molto sul fronteggiare le difficoltà. Ricordo quando mi sono unito alla squadra di atletica del liceo. All'inizio, il carico di allenamenti era gravoso, e spesso mi sentivo scoraggiato. Tuttavia, con il tempo, ho compreso che ogni allenamento, ogni fallimento e ogni successo erano un tassello per costruire la mia forza interiore. Attraverso lo sport ho imparato a gestire la pressione e ad affrontare le sfide della vita con una mentalità positiva e resiliente. Per molte persone, incluse le sorelle Mardini, lo sport diventa non solo un'attività fisica, ma anche una via per ritrovare dignità, identità e cuore.

Infine, mi interrogo su come lo sport possa servire da sostegno o ostacolo in momenti di difficoltà. Da un lato, lo sport offre una piattaforma per la crescita personale, l'integrazione culturale e la promozione della solidarietà. Educare attraverso lo sport può abbattere barriere sociali e culturali, creando un terreno comune su cui costruire nuove vite e comunità. In tal modo, come nel caso di Yusra, lo sport offre una nuova speranza e significato alla vita.

Dall'altro lato, lo sport non è esente da sfide e può anche rappresentare un ostacolo. Situazioni di discriminazione, esclusione o eccessiva pressione competitiva possono insorgere, compromettendo il benessere e l'inclusione personale. È essenziale che coloro che operano all'interno dell'ambito sportivo siano consapevoli dell'impatto delle proprie azioni e lavorino per creare ambienti inclusivi e favorevoli.

In conclusione, il film "Le nuotatrici" non è solo una rappresentazione artistica delle esperienze di Yusra e Sara Mardini, ma anche un potente promemoria della forza umana di fronte all'adversità. Ci ricorda che, spesso, il coraggio di affrontare l'ignoto è alimentato dalla determinazione a cambiare la nostra sorte e dalla resilienza che lo sport può infondere in noi. È un invito a considerare come possiamo, collettivamente e individualmente, utilizzare lo sport come un ponte verso un futuro più inclusivo e giusto per tutti.

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Valutazioni degli utenti ed insegnanti:

Voto:5/ 526.01.2025 o 17:10

**Voto: 9** Commento: Ottima analisi della scena e dei temi trattati nel film.

Hai dimostrato una profonda comprensione del coraggio e della resilienza, collegando le esperienze personali allo sport come strumento di integrazione. Ben fatto!

Voto:5/ 522.01.2025 o 14:40

Grazie per questo articolo, mi ha fatto riflettere molto sui temi del film! ?

Voto:5/ 525.01.2025 o 20:25

Ma perché pensi che lo sport sia così importante per l'integrazione? Non potrebbe funzionare anche in altri modi? ?

Voto:5/ 527.01.2025 o 6:55

Penso che lo sport sia un linguaggio universale, aiuta a superare le barriere!

Voto:5/ 531.01.2025 o 0:41

Grazie mille, ora ho delle idee per il mio tema!

Voto:5/ 53.02.2025 o 23:27

Ma le sorelle Mardini avevano già esperienza in piscina prima di iniziare il viaggio, giusto? Come hanno fatto a diventare così brave? ?‍♀️

Voto:5/ 56.02.2025 o 0:56

Sì, avevano gareggiato in Siria prima di diventare rifugiate. Se hai talento, si può sempre brillare! ✨

Voto:5/ 59.02.2025 o 14:02

Ottimo articolo, spero che anche altri film come questo possano ispirare!

Voto:5/ 526.01.2025 o 17:20

**Voto: 9** Commento: Ottima analisi della scena chiave del film, con riflessioni profonde su coraggio, resilienza e il potere dello sport.

Hai saputo collegare le tematiche del film con esperienze personali in modo efficace e coinvolgente. Bravo!

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