Essere una cittadina del Sud Italia durante la guerra di indipendenza: La questione meridionale
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 22.01.2025 o 20:24
Tipologia dell'esercizio: Tema
Aggiunto: 22.01.2025 o 19:38
Riepilogo:
Maria racconta le sfide del Sud Italia nel XIX secolo, segnato da povertà, banditismo e speranza di giustizia e unità, nonostante le difficoltà quotidiane. ?✨
Mi chiamo Maria e vivo in un piccolo villaggio della Calabria. Siamo nel mezzo del XIX secolo, e l'Italia è in subbuglio. La parola "unità" è sulla bocca di molti, ma per noi, cittadini del Sud, la realtà quotidiana è assai distaccata dalle grandi idee politiche che si discutono altrove.
Fino a poco tempo fa, il mio villaggio faceva parte del Regno delle Due Sicilie, sotto il dominio dei Borboni. Gli ultimi anni sono stati turbolenti; ricordo quando le truppe di Garibaldi marciarono attraverso le nostre terre. In paese giungevano notizie delle vittorie dei garibaldini. Molti li accolsero come liberatori, sperando in un cambiamento che portasse benessere e giustizia. Tuttavia, in poco tempo, il clima di speranza fu avvolto da un’atmosfera di incertezza e disagio.
Qui al Sud, la questione meridionale è una presenza palpabile, anche se il termine non è ancora entrato nei discorsi ufficiali. Lo sentiamo nella nostra carne: la povertà, la mancanza di infrastrutture, le terre incolte. Dopo l'annessione al Regno d’Italia nel 1861, le promesse di un futuro migliore si sono scontrate con una realtà ostile. Molti di noi si chiedono se il nuovo governo piemontese comprenda davvero i bisogni e le difficoltà delle nostre terre.
Il banditismo è dilagante. Persone che un tempo erano contadini come noi, o forse i nostri stessi vicini, si sono date alla macchia. Alcuni lo fanno per disperazione, altri in nome di un fervore politico che non sempre comprende appieno le sue radici. Le autorità piemontesi inviano soldati per reprimere questi fenomeni, ma anziché risolvere il problema, spesso esasperano le tensioni. Durante la leva obbligatoria, molti giovani del mio paese preferiscono unirsi ai briganti piuttosto che servire in un esercito che avvertono distante e oppressivo.
Anche economicamente, la situazione è difficile. I nuovi dazi e le tasse imposte dal governo centrale pesano sulle comunità rurali, già in difficoltà. Chi ha un pezzo di terra lo lavora ogni giorno con fatica, ma i raccolti spesso non bastano per pagare i tributi. Le industrie, che sembrano fiorire al Nord, qui sono quasi inesistenti. I pochi che potevano aspirare a un’istruzione o una carriera si trovano costretti ad emigrare, cercando fortuna altrove.
Io, come tante altre donne del Sud, mi prendo cura della casa e della famiglia, ma vedo chiaramente il disagio negli occhi di chi mi circonda. Spesso ci ritroviamo a parlare con le altre donne del villaggio. Alcune di noi hanno mariti e figli tra i briganti, e vivono con la paura costante di ricevere brutte notizie.
Ciononostante, vi sono anche momenti di resilienza e speranza. I racconti delle riunioni clandestine, in cui si discute di un futuro in cui la giustizia sociale possa finalmente prevalere, circolano quasi sottovoce. La Chiesa, nel bene e nel male, continua ad essere un punto di riferimento, anche se molti richiedono una maggiore attenzione per la giustizia sociale nei sermoni.
Emerge sempre più chiaramente la figura di intellettuali e studiosi che analizzano con spirito critico la nostra situazione, ponendo l’accento sul bisogno di riforme agrarie e di una vera integrazione economica e culturale. Oltre all'azione politica, sembra che anche una presa di coscienza comune potrà alimentare un cambiamento.
Il Sud, nonostante le difficoltà, è una terra di straordinaria bellezza e di grande umanità, e nei nostri cuori c'è il desiderio di giustizia, equità e riconoscimento. L'unità, per noi, non può significare solo un'unione geografica, ma un'inclusione reale che tenga conto delle nostre specificità e delle nostre necessità. Con la consapevolezza che il cammino è lungo e impervio, continuiamo a nutrire la speranza che le ferite del presente possano infine guarire, portando a un futuro in cui tutti i cittadini possano davvero sentirsi parte di un’unica nazione.
Valutazioni degli utenti ed insegnanti:
**Voto: 9/10** Commento: Ottimo lavoro, Maria! Hai saputo descrivere con grande sensibilità la complessità della questione meridionale, intrecciando storia e emozioni personali.
Voto: 9 Commento: Un tema ben strutturato e incisivo, che cattura la complessità della vita nel Sud Italia durante la guerra di indipendenza.
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