Mi capita di sentirmi esclusa e non all'altezza: è una sensazione strana.
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 8.10.2024 o 18:01
Tipologia dell'esercizio: Tema
Aggiunto: 18.09.2024 o 16:04
Riepilogo:
Il periodo delle superiori può essere difficile per gli adolescenti, portando a sentimenti di esclusione. Storie di figure come Mary Shelley e Alan Turing mostrano questa battaglia. ?
Uno dei momenti più delicati nella vita di un adolescente è certamente il periodo delle scuole superiori. Durante questi anni, la ricerca dell'identità personale e l'integrazione in un gruppo di pari sono esperienze fondamentali, ma purtroppo possono emergere anche sentimenti di esclusione, inadeguatezza e "stranezza". Il senso di essere "fuori posto" può essere particolarmente acuto per chi, per vari motivi, si sente diverso dagli altri.
Un esempio emblematico di questo fenomeno è il caso di Mary Shelley, la famosa autrice del romanzo "Frankenstein". Mary Shelley, nata nel 1797, è stata una figura di rilievo nella letteratura gotica inglese, ma la sua vita personale è stata segnata da molteplici eventi che l'hanno portata a sentirsi "diversa" e spesso esclusa. Crescendo in un ambiente colto e assai liberale, con una madre che era una delle prime femministe e un padre filosofo, Mary si trovò ad affrontare aspettative elevate fin dalla giovane età.
Già da adolescente, Mary era profondamente affascinata dal mondo della lettura e dalla filosofia, passatempi che spesso la isolavano dai coetanei che non condividevano i suoi interessi. La sua relazione con Percy Bysshe Shelley, iniziata quando era ancora molto giovane, contribuì a suo modo a questo senso di esclusione sociale. Percy era un poeta di grande talento ma anche un uomo scandaloso per i costumi dell'epoca, e la loro unione non solo fu mal vista, ma portò a un esilio sociale e geografico che accentuò il sentimento di alienazione di Mary.
Oltre a queste dinamiche, un evento cruciale che sottolinea il tema dell'inclusione è la competizione avviata da Lord Byron nel 1816, in cui Mary fu invitata a scrivere una storia di fantasmi. Ciò che ne derivò fu "Frankenstein", un'opera che non solo ha messo in luce le sue qualità creative, ma ha anche rispecchiato profondamente il suo senso di estraniamento. Nella creazione del Dr. Frankenstein e della sua creatura, Mary esplorava temi di esclusione, solitudine e il desiderio di appartenenza, riflettendo in molti modi la sua esperienza di vita.
Un altro esempio degno di nota è Alan Turing, matematico e crittografo britannico famoso per il ruolo cruciale che ha avuto nella decrittazione dei messaggi nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale grazie alla macchina Enigma. Nonostante i suoi straordinari contributi alla scienza e alla vittoria alleata, Turing era una figura che sperimentò a pieno il senso di non appartenenza. Come omosessuale in un'epoca in cui tale orientamento era non solo socialmente inaccettabile, ma anche illegale, Turing visse gran parte della sua vita nel timore e nel rifiuto. L'arresto nel 1952 per "indecency" e la successiva castrazione chimica non solo distrussero la sua carriera ma lo portarono infine alla depressione e alla morte, ufficialmente considerata un suicidio.
Anche la storia di Emily Dickinson, una delle più grandi poetesse americane, risuona con questo tema. Nata nel 1830, Dickinson visse una vita di reclusione forzata, isolata nella sua casa ad Amherst, Massachusetts. Sebbene molti dei suoi contemporanei la considerassero strana per il suo stile di vita solitario e la sua predilezione per il bianco, la sua poesia è diventata sinonimo di introspezione, solitudine e la condizione umana. Non riconosciuta in vita, Emily pubblicò solo una manciata di poesie anonimamente, e la sua opera venne apprezzata solo postuma. Questa marginalizzazione durante la sua vita rispecchia il senso di esclusione che molti adolescenti possono sentire.
Questi esempi letterari e storici dimostrano che i sentimenti di esclusione e di non appartenenza non sono nuovi né unici. Sebbene ognuno viva queste esperienze in modo diverso, è evidente che essi fanno parte dell'esperienza umana universale. I giovani che si sentono esclusi o diversi possono trovare conforto nel sapere che anche figure di grande rilevanza storica hanno sperimentato questi stessi sentimenti e che, nonostante tutto, hanno lasciato un segno indelebile nel mondo. La vita spesso ci presenta sfide che ci fanno sentire inadeguati, ma la resilienza e la fede nelle proprie capacità possono trasformare queste esperienze in qualcosa di straordinario e, talvolta, in opere immortali.
Ma c'è di più: osservare come gli altri riescano a "stare sempre sul pezzo" può essere, per molte persone, motivo di ulteriore stress e senso di inadeguatezza. Tuttavia, è fondamentale comprendere che ognuno affronta le proprie battaglie personali e che ciò che appare perfetto esternamente può nascondere sfide invisibili. Alcuni sviluppano meccanismi di adattamento più efficaci, come la gestione del tempo, la fioritura nel proprio ambiente di talento o il supporto da parte della famiglia e degli amici. Inoltre, in un'epoca in cui i social media mostrano spesso solo il lato migliore delle vite altrui, può essere facile cadere nella trappola del confronto costante.
Spesso, le persone sembrano "avere tutto sotto controllo" perché mostrano solo un lato della loro vita e custodiscono gelosamente i loro fallimenti e le loro insicurezze. È cruciale ricordare che ogni individuo ha un percorso unico e che ciò che vediamo in superficie è solo una parte della storia. Nonostante il mondo possa sembrare un luogo competitivo e ansioso, trovare il proprio ritmo e riconoscere il proprio valore è la chiave per sentirsi adeguati e inclusi. In definitiva, la consapevolezza delle proprie unicità e l'accettazione di sé sono i primi passi verso un senso di appartenenza autentico e genuino.
Valutazioni degli utenti ed insegnanti:
Voto: 9 Commento: Ottimo lavoro! Hai trattato un tema molto complesso con profondità e sensibilità, collegando esperienze personali ed esempi storici.
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