Tema

Un racconto coinvolgente ed emozionante: Un uomo si addormenta e sogna una porta luminosissima. L'attraversa e si ritrova in un altro universo, dove incontra se stesso da bambino e inizia una conversazione fatta di domande e risposte.

Valutazione media:5 / 5

Tipologia dell'esercizio: Tema

Riepilogo:

Giovanni sogna di incontrare il suo io bambino, scoprendo l'importanza di vivere con gentilezza e mantenere viva la meraviglia. ?

Una notte come le altre, Giovanni si stese sul suo letto, cercando conforto dal trambusto della giornata appena trascorsa. La sua mente, carica di pensieri e preoccupazioni, faticava a quietarsi. Lentamente, tuttavia, il sonno lo avvolse con un abbraccio rassicurante, conducendolo verso un mondo incerto, abitato dai sogni.

Come spesso accade nei sogni, si trovò all'improvviso in un luogo mai visto prima, ma stranamente familiare. Davanti a lui si ergeva una porta, illuminata da una luce intensa e misteriosa, quasi accecante nella sua magnificenza. Nonostante l'iniziale esitazione, un impulso irresistibile lo spinse ad avvicinarsi. Mentre varcava quella soglia luminosa, Giovanni ebbe la sensazione di attraversare un ponte che lo conduceva in una dimensione oltre la sua comprensione.

L'universo dall'altra parte era variopinto e surreale. Colori e suoni si mescolavano in modi nuovi e affascinanti, sfidando le leggi della fisica che regnavano sovrane nella sua quotidianità. All'inizio un po' spaesato, iniziò a esplorare questo nuovo mondo, guidato da una curiosità innata che non aveva mai abbandonato fin dall'infanzia.

Fu proprio in quell'istante che Giovanni vide, tra i giochi di luce e ombra, una figura nota: un bambino dagli occhi vispi e il sorriso curioso, intento a giocare con una palla colorata. Quell'immagine giunse come un flash di riconoscimento dentro di lui; era se stesso, anni prima, quando il futuro sembrava illimitato e ogni giornata era un'avventura in attesa di essere vissuta.

Avvicinandosi, Giovanni sentì il cuore battere più forte - l'incontro con il proprio io bambino era un dono insperato. "Ciao," disse il bambino, sollevando lo sguardo. "Chi sei?" Giovanni sorrise. "Sono Giovanni. Forse non ti ricordi di me, ma io so molte cose su di te."

Il bambino, curioso e senza alcun timore, si sedette sull'erba. "Davvero? Raccontami!", esclamò, i suoi occhi brillanti di meraviglia. Giovanni si unì a lui, sentendo una dolce nostalgia e uno strano senso di pace.

Iniziò a parlare di come la vita sia stata una serie di scelte, alcune facili, altre assai ardue, di come fosse importante mantenere il cuore aperto e non perdere mai la meraviglia per le piccole cose. Raccontò le sue paure, le sue conquiste e ciò che ancora deve affrontare. "Le domande," disse, "sono ciò che ti spingeranno avanti, non avere mai paura di farle."

Il bambino ascoltava attentamente, assimilando ogni parola con una serietà che raramente si vede nei piccoli. E alla fine, fu lui a porre una domanda: "Qual è la cosa più importante che hai imparato finora?"

Giovanni rifletté per un momento, cercando di distillare anni di esperienze in una risposta semplice. "Credo che la cosa più importante sia vivere con gentilezza," disse. "Verso te stesso e verso gli altri."

La conversazione si protrasse finché la luce cominciò a declinare. Giovanni sapeva che il tempo stava per scadere. Mentre si alzò per andare via, il bambino gli strinse la mano. "Non dimenticarti di me," disse il bambino. Giovanni sorrise, ricambiando quella presa con forza. "Non lo farò," promise, prima di tornare alla porta che l'aveva condotto lì.

Dall'altra parte, la sveglia suonò squillando, riportandolo d'un balzo alla realtà. Giovanni si destò, col cuore ancora ricolmo di stupore. Un sogno, si disse. Eppure, una parte di lui sapeva che era stato qualcosa di più.

In un altro universo, il bambino aprì gli occhi, ancora cosciente delle parole ascoltate e della presenza di un futuro adulto che sembrava conoscere. Lasciò che quei pensieri si sedimentassero dentro di lui, promettendo a se stesso di non dimenticare mai quell'incontro. Forse era stato solo un sogno, o forse quell'universo era più reale di quanto potesse mai immaginare. In fondo, la vita stessa era un sogno ad occhi aperti, un viaggio alla ricerca delle risposte che il piccolo Giovanni avrebbe un giorno altresì cercato di ottenere.

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Valutazioni degli utenti ed insegnanti:

Voto:5/ 514.02.2025 o 14:00

**Voto: 10-** Commento: Ottima creazione di un racconto che esplora la connessione tra passato e presente.

La scrittura è evocativa e toccante. Potevi approfondire ulteriormente i sentimenti di Giovanni all'inizio e alla fine per renderlo ancora più incisivo. Bravo!

Voto:5/ 515.02.2025 o 13:08

Ecco cinque commenti che potrebbero essere lasciati dagli studenti all'articolo: "Wow, che storia affascinante! Mi piace come affronti il tema dell'infanzia e della gentilezza ?.

Voto:5/ 517.02.2025 o 0:56

Ma perché il protagonista si è addormentato? C'era qualche motivo particolare? ?

Voto:5/ 519.02.2025 o 9:55

Probabilmente era solo stanco, ma le cose che sogniamo possono rivelare molto su di noi!

Voto:5/ 520.02.2025 o 8:09

Grazie per questo spunto di riflessione! Mi ha fatto pensare al mio io bambino ?

Voto:5/ 522.02.2025 o 1:14

Non riesco a credere che il sogno porti a scoprire così tanto... è possibile vivere un'esperienza simile in realtà?

Voto:5/ 523.02.2025 o 14:31

Belle parole, mi è piaciuta tantissimo l'idea di parlare con il proprio io bambino! Grande lavoro!"

Voto:5/ 514.02.2025 o 14:20

**Valutazione: 10-** Commento: Un tema ben strutturato e ricco di emozioni, con una trama originale e riflessiva.

Le descrizioni e il dialogo tra i due Giovanni sono particolarmente evocativi, rendendo il lettore coinvolto. Un ottimo lavoro!

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