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Biodanza clinica con malati di Alzheimer: Dimensione riabilitativa e affettività nel setting pedagogico. Lavorare con le risorse rimaste e l'intelligenza della corporeità: La gestalt che si esprime attraverso la musica e il movimento per migliorare la rel

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Tipologia dell'esercizio: Tema

Riepilogo:

La Biodanza, ideata da Rolando Toro, promuove benessere e salute nei malati di Alzheimer attraverso musica e movimento, migliorando emozioni e relazioni. ??

La Biodanza, una disciplina sviluppata dal cileno Rolando Toro negli anni '60, è un sistema che utilizza musica, movimento e situazioni di incontro di gruppo per promuovere la salute e il benessere. A partire dagli anni '90, la Biodanza ha iniziato a essere applicata anche in contesti clinici, come parte di programmi riabilitativi per persone affette da varie patologie, tra cui l'Alzheimer. Questa malattia degenerativa, che colpisce principalmente gli anziani, provoca un declino progressivo delle funzioni cognitive, impattando severamente la memoria e l'abilità di compiere attività quotidiane.

La Biodanza clinica per i malati di Alzheimer si concentra su una dimensione riabilitativa che parte dalla risorsa rimasta: l'intelligenza della corporeità. Questo approccio sfrutta la capacità innata del corpo di esprimersi e comunicare attraverso il movimento, anche quando altre funzioni cognitive sono compromesse. La proposta di Biodanza aiuta a migliorare la qualità della vita di questi pazienti, stimolando il benessere psicofisico e promuovendo l'affettività agita in un setting pedagogico strutturato.

In un modulo di Biodanza clinica, il setting pedagogico è essenziale per creare un ambiente sicuro e accogliente. Un gruppo di pazienti affetti da Alzheimer viene coinvolto in sessioni settimanali, dove la musica viene utilizzata come mezzo per evocare emozioni e reazioni positive. La scelta della musica è cruciale: melodie familiari e brani dai ritmi chiari facilitano l'accesso a stati emozionali positivi e al ricordo di esperienze piacevoli. Questa struttura aiuta i partecipanti a rompere l'isolamento emotivo e a riscoprire la gioia del movimento e dell'interazione sociale.

Uno degli obiettivi principali della Biodanza è migliorare la relazione, sia interna, tra le diverse dimensioni del sé, sia esterna, con l'ambiente e le altre persone. Malgrado la malattia di Alzheimer avanzi, compromettendo le capacità relazionali, l'approccio della Biodanza aiuta i partecipanti a riprendere contatto con la loro affettività attraverso gesti semplici e significativi. All'interno del setting, movimenti corporei autentici e spontanei diventano strumenti di comunicazione efficaci per esprimere sé stessi e ricevere riconoscimento da parte degli altri.

Nel contesto della Gestalt che si esprime attraverso la musica e il movimento, la Biodanza per pazienti con Alzheimer promuove una forma di integrazione tra percezione, emozione e azione. Ad esempio, quando la musica stimola un ricordo latente, esso può essere trasformato in un movimento significante. Questa esperienza favorisce una maggiore armonia tra corpo e mente e sostiene lo sviluppo di una nuova consapevolezza del presente, un elemento importante per persone che vivono in uno stato di confusione temporale e spaziale.

Sono stati condotti diversi studi che documentano gli effetti positivi della Biodanza clinica su persone affette da Alzheimer. In termini generali, i partecipanti riportano miglioramenti nel tono dell'umore, nella qualità del sonno e nella capacità di partecipare alle attività del quotidiano. Inoltre, la possibilità di interagire con altri partecipanti in un ambiente non giudicante e supportivo incoraggia la formazione di legami sociali, portando a una diminuzione del senso di isolamento e a un miglioramento nel senso di appartenenza.

Dal punto di vista neuroscientifico, si ritiene che la Biodanza possa stimolare la neuroplasticità del cervello, ossia la possibilità di riorganizzare le connessioni neuronali in risposta a nuovi stimoli. Sebbene l'Alzheimer distrugga progressivamente le cellule neuronali, attività che coinvolgono la musica e il movimento possono contribuire a mantenere attive le funzioni cerebrali e rallentare la progressione dei sintomi.

In conclusione, la Biodanza clinica rappresenta un intervento promettente per il trattamento riabilitativo delle persone con Alzheimer. Sfruttando l'intelligenza della corporeità e promuovendo il potenziale relazionale ed emozionale attraverso la musica e il movimento, la Biodanza offre un'alternativa che, al di là dei trattamenti farmacologici, punta a migliorare la qualità della vita di questi pazienti, favorendo un'esperienza ricca di significato e connessione umana. Questo approccio si allinea con una visione più olistica della medicina, che pone al centro l'essere umano nella sua interezza e complessità.

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Valutazioni degli utenti ed insegnanti:

Voto:5/ 512.12.2024 o 14:50

**Voto: 9** Commento: Ottima esposizione dei concetti fondamentali della Biodanza clinica e della sua applicazione con i malati di Alzheimer.

Il tema è ben strutturato e dimostra comprensione profonda dell’approccio terapeutico e delle sue implicazioni emotive. Bravo!

Voto:5/ 57.12.2024 o 14:50

Grazie per aver condiviso queste informazioni, non avevo idea che la musica potesse aiutare così tanto

Voto:5/ 59.12.2024 o 20:59

Ma riescono davvero a capire la musica? Non è difficile per loro? ?

Voto:5/ 513.12.2024 o 23:01

In genere, rispondono bene alle stimolazioni musicali, può sembrare incredibile ma la musica fa riaffiorare emozioni anche in situazioni difficili

Voto:5/ 518.12.2024 o 1:42

Ottimo lavoro, questo mi aiuterà per la mia ricerca! ?

Voto:5/ 521.12.2024 o 12:28

È interessante come la biodanza possa migliorare le relazioni, ma funziona anche per chi ha stadi avanzati di Alzheimer?

Voto:5/ 525.12.2024 o 3:43

Sì, comunque qualcosa di positivo può sempre venire fuori, anche in quei casi

Voto:5/ 526.12.2024 o 11:45

Grazie mille, non sapevo che esistesse un approccio del genere. È davvero affascinante!

Voto:5/ 529.12.2024 o 9:14

A volte ci si dimentica di come le emozioni siano importanti anche per chi ha problemi di memoria. Grazie per averlo fatto notare!

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