Osservazione di un bambino inibito in una seduta di pratica psicomotoria
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 17.10.2024 o 21:08
Tipologia dell'esercizio: Relazione
Aggiunto: 4.10.2024 o 5:17
Riepilogo:
L'osservazione di un bambino inibito in psicomotricità aiuta a comprendere e superare le sue difficoltà, promuovendo un ambiente sicuro e positivo. ??
Osservare un bambino inibito durante una seduta di pratica psicomotoria rappresenta un'opportunità unica per comprendere le dinamiche interne ed esterne che influenzano il suo comportamento e il suo sviluppo. La pratica psicomotoria, sviluppata da esperti come Bernard Aucouturier, si focalizza sul comprendere e supportare lo sviluppo psicomotorio del bambino attraverso il gioco, il movimento e l'interazione con l'ambiente. L'inibizione, in questo contesto, si manifesta come una difficoltà o reluctanza nel partecipare attivamente alle attività proposte.
Durante l'osservazione di un bambino inibito, il primo elemento che può emergere è la sua tendenza a isolarsi o a evitare il coinvolgimento con gli altri bambini e con i materiali presenti nella sala. Questo comportamento può derivare da diversi fattori, quali ansia sociale, scarsa fiducia nelle proprie capacità motorie, o esperienze pregresse di fallimento o critica. Un bambino inibito, spesso, si pone ai margini dell'attività, osservando i compagni senza partecipare, oppure interagendo in maniera limitata e cauta.
Gli osservatori possono notare come il linguaggio del corpo del bambino inibito è spesso chiuso, con posture che denotano una volontà di protezione o chiusura, come braccia conserte, sguardo basso e movimenti corporei limitati. In alcuni casi, il bambino potrebbe mostrare segni di disagio fisico, come irrequietezza, rossore o sudorazione. Gli interventi iniziali da parte del terapeuta psicomotorio dovrebbero focalizzarsi sulla costruzione di un ambiente sicuro e accogliente, dove il bambino non senta la pressione di dover performare o conformarsi a determinate aspettative.
Una strategia efficace è quella di modellare il gioco libero, in cui il bambino può esplorare materiali e spazi senza una struttura rigida o obiettivi predefiniti. Questo approccio promuove un'esperienza positiva e riduce l'ansia da prestazione. Inoltre, l'osservazione attenta e la partecipazione empatica da parte del terapeuta sono cruciali. Quest'ultimo può facilitare l'ingresso del bambino nell'attività proponendo giochi che il bambino mostra interesse a osservare, ma non partecipa attivamente per paura di fallire.
È importante che il terapeuta accolga e validi i sentimenti del bambino, incoraggiandolo ad esprimere le proprie emozioni e chiarendo che ogni emozione è legittima e accettabile. L'uso di narrazione, tramite storie che rispecchiano i vissuti del bambino, è un altro strumento che può aiutare a esternalizzare e normalizzare le sue esperienze emotive.
Secondo la letteratura sullo sviluppo infantile, l'inibizione in un contesto psicomotorio può anche avere radici biologiche e temperamentali. Kagan et al. (1988), per esempio, hanno identificato che alcuni bambini mostrano una sensibilità superiore a stimoli nuovi o sociali, il che li porta ad essere più cauti o ritrosi in situazioni sconosciute. In questi casi, il ruolo del terapeuta psicomotorio è quello di lavorare progressivamente sulla desensibilizzazione del bambino al nuovo, proponendo piccole sfide o novità in un contesto positivo.
Durante l'osservazione, potrebbe emergere che il bambino, se messo a suo agio, inizia gradualmente a esplorare l'ambiente, testando le sue capacità motorie e la sua interazione con i materiali. Questa esplorazione può iniziare con semplici gesti da parte del terapeuta, come il coinvolgimento in un gioco di lanci e acchiappi con una palla morbida, o camminare su una linea tracciata a terra. Attività che non richiedono un'esibizione pubblica del proprio successo o fallimento.
Un altro elemento cruciale dell'osservazione è il monitoraggio del progresso, anche minimo, che il bambino inibito compie nelle sue interazioni. La conquista di maggiore sicurezza in alcuni compiti può essere graduale, e ogni piccolo passo va riconosciuto e celebrato. Difatti, il rinforzo positivo è una componente essenziale, che contribuisce a consolidare la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
Le sedute regolari di pratica psicomotoria, nel tempo, possono mostrarsi efficaci nel ridurre l'inibizione attraverso la creazione di nuovi schemi relazionali e motori. Il contatto empatico e il feedback costruttivo aiutano il bambino a percepire il contesto del gioco come un ambiente sicuro, dove l'errore non è sinonimo di fallimento, bensì un passo verso l'apprendimento e la crescita personale.
Per concludere, l'osservazione di un bambino inibito in una seduta di pratica psicomotoria fornisce non solo un quadro dettagliato delle sue difficoltà, ma anche delle sue potenzialità. Con un intervento mirato che rispetti i suoi tempi e le sue modalità di espressione, le barriere dell'inibizione possono essere superate, permettendo al bambino di partecipare in modo più completo e soddisfacente al mondo che lo circonda.
Valutazioni degli utenti ed insegnanti:
**Voto: 28/30** Commento: Lo scritto presenta un'analisi approfondita e ben strutturata dell'argomento, evidenziando aspetti sia teorici che pratici.
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