Autismo: differenze tra DSM-IV e DSM-5
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 7.12.2024 o 8:48
Tipologia dell'esercizio: Relazione
Aggiunto: 7.12.2024 o 8:34
Riepilogo:
L'autismo è un disturbo del neurosviluppo, con evoluzioni significative nella diagnosi. Il DSM-5 ha unificato la classificazione in "Disturbo dello Spettro Autistico". ?
L'autismo è un disturbo del neurosviluppo che si manifesta con difficoltà nella comunicazione e nell'interazione sociale, oltre che con comportamenti e interessi ristretti e ripetitivi. Negli ultimi decenni, la comprensione e la classificazione dei disturbi dello spettro autistico (ASD) hanno subito importanti evoluzioni, culminate con l'aggiornamento delle linee guida diagnostiche nei principali manuali psichiatrici: il DSM e l'ICD dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nel contesto italiano, uno dei riferimenti principali è il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), pubblicato dall'American Psychiatric Association. Le sue successive edizioni hanno apportato significativi cambiamenti nella definizione e nella classificazione dell'autismo. In parallelo, l'ICD (International Classification of Diseases) fornisce un'altra prospettiva, anch'essa evoluta nel tempo.
Il DSM-IV (1994) introduceva una classificazione dei disturbi pervasivi dello sviluppo (PDD), una categoria che includeva cinque diversi disturbi tra cui il Disturbo Autistico, la Sindrome di Asperger, il Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia, il Disturbo Pervasivo dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato (PDD-NOS) e la Sindrome di Rett. Questi disturbi erano caratterizzati da tre principali domini: deficit nella comunicazione sociale (come difficoltà nel linguaggio e nella comunicazione non verbale), deficit nella socialità (come incapacità di sviluppare relazioni con i coetanei) e comportamenti ripetitivi e stereotipati. Il DSM-IV ha garantito una categorizzazione più dettagliata, sebbene a volte controversa, riconoscendo una varietà di manifestazioni del disturbo.
Il passaggio al DSM-5 (2013) ha segnato una trasformazione cruciale nella comprensione dell'autismo. Invece di mantenere diagnosi separate all'interno dei disturbi pervasivi dello sviluppo, il DSM-5 ha introdotto il termine "Disturbo dello Spettro Autistico" come diagnosi omnicomprensiva, eliminando le precedenti sottocategorie. Questo cambiamento riflette la comprensione attuale che l'autismo è meglio rappresentato come una gamma continua di sintomi e severità piuttosto che come distinte condizioni discrete. I tre domini del DSM-IV sono stati condensati in due domini principali: (1) deficit nella comunicazione sociale e (2) comportamenti ristretti e ripetitivi. Questa riconfigurazione intende semplificare la diagnosi e riflette la varietà e l'eterogeneità clinica dell'ASD.
Oltre a questi cambiamenti, il DSM-5 ha introdotto specificatori aggiuntivi per fornire un quadro diagnostico più dettagliato, considerando la presenza di eventuali disabilità intellettive, alterazioni della lingua, condizioni mediche o genetiche conosciute, e la relazione con altri disturbi mentali o comportamentali. Ciò permette di identificare con maggiore precisione le esigenze individuali di ciascuna persona affetta da ASD, migliorando la personalizzazione degli interventi terapeutici.
Uno sviluppo significativo del DSM-5 è l’adozione, successivamente, di una versione rivista e integrata nota come DSM-5-TR (Text Revision, pubblicata nel 2022). Questa revisione si concentra su una maggiore approfondimento e chiarezza del linguaggio utilizzato, oltre a includere nuove informazioni basate su recenti ricerche. Tuttavia, per quanto concerne lo spettro autistico, non introduce cambiamenti sostanziali nei criteri diagnostici stessi rispetto alla versione del 2013, ma rafforza l’importanza di considerare le variabili culturali e contestuali nella valutazione clinica, un aspetto di crescente attenzione nel panorama sanitario globale.
Mentre il DSM è utilizzato prevalentemente negli Stati Uniti e in Italia come linea guida fondamentale, l'ICD fornisce una prospettiva più internazionale e verrà aggiornato nella versione ICD-11. Questa prevede simili concetti relativamente a una classificazione più unificata dei disturbi dello spettro autistico, sostenendo una convergenza a livello globale verso criteri unificati e scientificamente fondati.
Nel complesso, l'evoluzione delle linee guida diagnostiche riflette una maggiore comprensione biologica e comportamentale dei disturbi dello spettro autistico. Gli aggiornamenti dal DSM-IV al DSM-5 e al DSM-5-TR hanno portato a una caratterizzazione più coerente e comprensiva dell'ASD, con una crescente sensibilità verso la variabilità individuale e l'importanza di un inquadramento multimodale nella diagnosi e nel trattamento. Questi evoluzioni sono essenziali per migliorare il supporto e le strategie di intervento, con l'obiettivo di garantire un approccio olistico e sensibile alle esigenze uniche di ogni individuo affetto da questi disturbi.
Valutazioni degli utenti ed insegnanti:
Voto: 28 Commento: Il lavoro dimostra una buona comprensione delle differenze tra DSM-IV e DSM-5, evidenziando chiaramente le evoluzioni nella diagnosi dell'autismo.
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