Se il conduttore di un locale commerciale non ha l'impianto elettrico a norma e sicuro, può rivolgersi al locatore per eseguire i lavori di messa in sicurezza e rescindere il contratto d'affitto per gravi motivi.
Questo lavoro è stato verificato dal nostro insegnante: 24.02.2025 o 10:41
Tipologia del compito: Conoscenza specialistica
Aggiunto: 19.02.2025 o 13:21
Riepilogo:
La conformità degli impianti elettrici nei locali commerciali è fondamentale per la sicurezza. Il conduttore può richiedere adeguamenti legali se l'impianto è non a norma. ⚖️?
Nell’ambito del diritto locatizio italiano, la questione della conformità degli impianti elettrici all’interno di un locale commerciale rappresenta un tema di rilevanza fondamentale per tutelare la sicurezza pubblica e garantire il corretto svolgimento delle attività economiche. La presenza di un impianto elettrico non a norma non solo costituisce un potenziale rischio per la sicurezza di chi frequenta il locale, ma solleva anche interrogativi giuridici relativi ai diritti e ai doveri di conduttori e locatori.
Secondo la normativa italiana, il locatore ha l’obbligo di consegnare l’immobile locato in buono stato di manutenzione e di garantirne la sicurezza strutturale, comprensiva degli impianti elettrici, idraulici e di riscaldamento. In particolare, secondo il Decreto Ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008 (ex Legge n. 46 del 199), anche gli impianti elettrici esistenti prima della sua entrata in vigore devono soddisfare requisiti minimi di sicurezza per evitare possibili pericoli.
Qualora il conduttore di un locale commerciale riscontri che l’impianto elettrico non sia a norma, egli ha il diritto di chiedere al locatore di intervenire tempestivamente per apportare le necessarie modifiche volte a garantire la sicurezza. Questo diritto discende dall'articolo 1575 del Codice Civile, che determina l’obbligo del locatore di mantenere la cosa locata in stato da servire all’uso convenuto. Se il locatore si rifiuta di eseguire i lavori necessari o di sostenere le spese pertinenti, il conduttore può mettere in atto una serie di azioni legali.
Una delle possibilità per il conduttore è quella di sollecitare in via formale il locatore tramite una contestazione scritta, nella quale dichiara l’inadeguatezza dell’impianto e richiede i lavori di adeguamento. Se il locatore persiste nel rifiuto o non interviene nei tempi dovuti, il conduttore può richiedere l’autorizzazione del tribunale per eseguire i lavori in sostituzione del locatore a spese di quest'ultimo, come previsto dall’articolo 1577 del Codice Civile. Tale articolo consente al conduttore di effettuare direttamente le riparazioni necessarie, sottraendo il costo dai canoni successivi.
Tuttavia, se la mancanza di un impianto elettrico a norma rende l'immobile del tutto inadatto all'attività commerciale per cui è stato locato, il conduttore può adire le vie legali per risolvere il contratto. L’articolo 1455 del Codice Civile stabilisce che il contratto può essere risolto se l’inadempimento del locatore è di importanza tale da non consentire la prosecuzione del contratto secondo buona fede. L’inadeguatezza dell’impianto a norma può, quindi, configurare un grave motivo, giustificando la risoluzione del contratto.
In ragione di quanto sopra esposto, il conduttore ha l’onere di fornire, nel contesto di un procedimento giudiziale, prove documentali e perizie tecniche che attestino l’irregolarità e la pericolosità dell’impianto elettrico. È pertanto consigliabile, al fine di accelerare eventuali contenziosi legali, che egli si avvalga della consulenza di un tecnico abilitato, il quale possa certificare lo stato dell’impianto. Inoltre, sarà necessario documentare tutti i tentativi effettuati per sollecitare il locatore alla riparazione, comprese eventuali comunicazioni scritte e risposte ricevute.
In conclusione, mantenere un impianto elettrico a norma in un locale commerciale non solo è un obbligo giuridico fondamentale, ma rappresenta anche una base essenziale per la sicurezza operativa di un’attività commerciale. Qualora il locatore trascuri tale obbligo, la legge offre vari rimedi al conduttore, che può non solo sollecitare le necessarie riparazioni a spese del locatore, ma anche, in casi gravi, perseguire la risoluzione del contratto di locazione stesso. Tale risoluzione permette al conduttore di porre fine a un rapporto che, a causa dell’indisponibilità del locatore a garantire le condizioni minime di sicurezza, risulta pregiudizievole per il corretto svolgimento dell’attività commerciale e per la tutela della salute pubblica.
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